Sospesi perché “no vax”, ora i medici non vaccinati stanno tornando in servizio e non mancano le polemiche: non dovranno stare a contatto con i pazienti fragili. Ma nel frattempo torna a salire la curva dei contagi sia del Covid sia dell’influenza tradizionale: un mix che fa alzare l’allerta ai camici bianchi.
TENSIONE. A Roma sono 40 i medici sospesi ma, di questi, il 60% è pensionato o libero professionista. «Dei 14 che rimangono - spiega Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Roma e provincia - sono 7 quelli che lavorano in ospedale e altri 7 sono medici di medicina generale. Per gli ospedalieri ci stanno arrivando diverse segnalazioni: parliamo di malumori di colleghi che, vaccinati, si ritrovano in reparto con chi invece ha deciso di non immunizzarsi. E in passato hanno dovuto fare doppi turni e sostituzioni per non mettere in difficoltà l’assistenza ai pazienti».
DA PROTEGGERE. A questo punto, per calmare le polemiche si sta pensando a come impiegare i camici che vengono riammessi in servizio: «Ora le responsabilità ricadono sui direttore sanitari delle Asl - continua Magi - che devono verificare, con le visite del medico competente, dove collocare i colleghi. È chiaro che il principio sarà di proteggere i pazienti fragili, immunodepressi e anziani».
PREOCCUPATI. Vanno protetti perché il Covid si prepara ad un ritorno da grandi numeri. L’Ordine dei medici sta registrando infatti, in questi giorni, casi di influenza già aggressiva e tante reinfezioni Covid: «Come medici - spiega il Presidente - siamo preoccupati, perché con questo andamento potremmo avere un fine novembre e un inizio di dicembre difficile e in salita. In più c’è anche il virus respiratorio sinciziale».
SOS VACCINI.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Novembre 2022, 07:00
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