Rivoluzione open bus: meno mezzi e più green, attenzione al centro storico

Oggi il testo sarà approvato in aula

Rivoluzione open bus: meno mezzi e più green, attenzione al centro storico

di Emiliano Pretto

Ridurre il numero di “open bus” a circa 60 mezzi. Razionalizzare i capolinea. Premiare gli operatori attenti ai temi della sostenibilità ambientale. E, in definitiva, rendere più efficiente e rispettoso del centro storico il servizio. Questi gli obiettivi che si pone il nuovo testo del regolamento sui bus turistici a Roma, per intenderci quelli scoperchiati che accompagnano i turisti in giro per le strade del centro per ammirare e fotografare dall’alto i monumenti più famosi della città.
Il nuovo regolamento è frutto di un emendamento di maggioranza che modifica il testo ritirato alcune settimane fa in aula, dopo le polemiche tra alcuni consiglieri di centrosinistra e la giunta, rea di aver presentato una bozza che recepiva le indicazioni della Regione Lazio interpretate dagli operatori come un’apertura generalizzata del servizio.
Cosa cambia con il nuovo testo? Per poter far circolare i propri bus turistici tra le strade della Capitale bisognerà partecipare a una procedura di evidenza pubblica. Due i canali di accesso al mercato: il primo sarà dedicato agli operatori attuali, a cui verrà chiesto di adeguarsi ai nuovi standard previsti nel regolamento: mezzi più green e meno inquinanti, dotati di sistemi di accessibilità per le persone con disabilità, e predisposti per il multilinguismo.

Il secondo canale si rivolge, invece, al libero mercato, e qui potranno partecipare tutti gli operatori, anche se nel rispetto degli stessi criteri. Il numero complessivo dei mezzi, come detto, non dovrebbe superare le 60 unità, compresi bus dell’Opera romana pellegrinaggi, che fa capo al Vaticano. «Il nostro obiettivo- ha spiegato a Leggo il presidente della commissione Mobilità del Comune di Roma, Giovanni Zannola- è quello di regalare a Roma un servizio migliore. Puntiamo a una razionalizzazione degli operatori, magari grazie a processi già in atto di creazione di consorzi, e a una riduzione dei capolinea. Tutto questo per avere un servizio più attento alle esigenze del centro storico. Ora speriamo che gli operatori recepiscano le nostre richieste e ci seguano in questo percorso, per avere un servizio più efficiente, accessibile e sostenibile». Ora la bozza del nuovo regolamento è attesa dall’Assemblea Capitolina. Solo dopo l’approvazione dell’aula si avrà il testo definitivo con il numero finale degli open bus che potranno circolare a Roma.


Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Settembre 2023, 08:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA