Nutrie, allarme a Roma. Rondinini, docente di zoologia: «Situazione fuori controllo, tutta colpa dei rifiuti»

Nutrie, allarme a Roma. Rondinini: «Situazione fuori controllo, tutta colpa dei rifiuti»

di Lorena Loiacono

Professor Carlo Rondinini, ordinario di Zoologia all’Università La Sapienza: che ci fanno tante nutrie a Roma? 
«In realtà non dovrebbero esserci. Da quando sono arrivate in Italia, si sono adattate molto bene. Negli ultimi mesi sono diventate tantissime». 


Da dove arrivano? 
«Si tratta di una specie aliena, invasiva, che viene dal Sudamerica: praticamente ci siamo scambiati le nutrie con i castori. A Roma la nutria arrivò circa trent’anni fa, come animale da pelliccia. Poi qualche esemplare dev’essere scappato oppure è stato liberato. Ora sono fuori controllo». 


Andavano controllate? 
«Il processo di eradicazione andava fatto subito, quando popolazione era ancora ridotta. Adesso è impossibile, come lo sarebbe con i ratti». 


Cosa si rischia? 
«Creano danni all’ambiente e danni economici per l’agricoltura. La loro presenza è una spia degli squilibri che stiamo creando». 


Dove dovrebbe vivere la nutria? 
«Lungo gli argini dei fiumi o dei laghi.

Il fatto che vengano avvistati in strada è un’anomalia».


Perché?
«Perché trovano da mangiare. Le nutrie sono roditori grandi e mangiano quello che capita, rovistano tra i rifiuti che trovano in giro perché quello che hanno nel loro habitat non basta più. Evidentemente c’è una densità talmente elevata che fa scarseggiare il cibo».


Il problema sono i rifiuti in strada?
«Quello resta al centro della problematica della fauna selvatica in città. Se non trovassero il mangiare in strada, di certo le nutrie non continuerebbero a cercarlo».


Vale per tutti gli altri animali che ormai scorrazzano nella Capitale?
«Sì, il topo si adatta meglio di tutti, ma lo stesso vale per piccioni e gabbiani, per i cinghiali».


Esiste una stima di quante nutrie ci sono a Roma?
«Impossibile, come anche calcolare i ratti. Ma sappiamo di sicuro che negli ultimi mesi c’è stata una forte espansione».


Per i cinghiali si discute sul possibile abbattimento. E per le nutrie?
«Il primo modo per allontanare le specie selvatiche è togliere l’accesso alle risorse, quindi al cibo in strada. Questa è davvero una delle pochissime regole che funzionano sempre». 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Gennaio 2023, 07:49
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