Fiorenza Rancilio uccisa nel suo attico di Milano con un attrezzo da palestra: il pm chiede il carcere per il figlio

Il 37enne è ritenuto, dai militari, «responsabile dell'omicidio» della madre 73enne. L'uomo è attualmente ricoverato al Policlinico di Milano dove è piantonato in stato di fermo.

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di Mario Landi

Pochi minuti prima della mezzanotte, i carabinieri della Compagnia Duomo hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria il figlio di Fiorenza Rancilio. Il 37enne è ritenuto, dai militari, «responsabile dell'omicidio» della madre 73enne, trovata senza vita in mattinata nella sua abitazione in via Crocefisso a Milano. L'uomo è attualmente ricoverato al Policlinico di Milano dove è piantonato in stato di fermo. 

 

L'omicidio 

È stata trovata morta ieri con una profonda ferita alla testa, avvolta in una coperta e con alcuni asciugamani a coprirla, anche sul volto. Il corpo era disteso nel salotto di casa e in una stanza vicina, seduto a terra in stato catatonico, c'era il figlio di 35 anni, che farfugliava ma non riusciva a parlare. È questa la scena dell'omicidio di Fiorenza Rancilio, 73 anni, ereditiera della nota famiglia italo-svizzera di immobiliaristi, avvenuto nel suo appartamento al nono piano di una palazzina in via Crocefisso 6, in pieno centro a Milano. Il figlio, Guido Pozzolini Gobbi Rancilio, è ricoverato nel reparto di psichiatria del Policlinico in stato confusionale Sarà fermato nelle prossime ore per omicidio volontario.

L'ereditiera uccisa con un attrezzo da palestra. Il pm chiede il carcere per il figlio

Il pm di Milano Ilaria Perinu chiederà il carcere per Guido Rancilio, il 35enne in stato di fermo per l'omicidio della madre Fiorenza uccisa nel suo appartamento di lusso in via Crocefisso, in pieno centro città, con un attrezzo da palestra. La richiesta di convalida, che dovrà essere valutata dal gip, tiene conto che l'accusato, ora piantonato al Policlinico, ha un percorso 'privatò rispetto ai suoi disturbi psichici, ma non esistono ricoveri in strutture che possano rappresentare un precedente. Spetterà quindi al giudice e al difensore, l'avvocato Francesco Isolabella, capire modi e tempi per un'eventuale perizia psichiatrica. Il 35enne, in stato confusionale, ieri è stato subito portato in ospedale senza essere ascoltato né dalla pm, né dai carabinieri del Nucleo Investigativo che indagano sul delitto. Sul corpo della vittima, trovata con una profonda ferita alla testa, sarà eseguita l'autopsia. 

Il figlio in cura da anni per patolgie psichiatriche

L'uomo era in cura da anni per patologie psichiatriche e pare fosse stato ricoverato già diverse volte. Quando nel primo pomeriggio di oggi sono intervenuti i carabinieri non è stato in grado di rispondere alle domande: è apparso, infatti, molto frastornato.

A dare l'allarme è stata la domestica che, arrivata come ogni giorno per lavorare nell'abitazione, descritta come «immensa» e ben protetta dai sistemi di sorveglianza in uno stabile in cui ci sono diversi uffici, ha fatto fatica ad entrare. Fiorenza era solita, infatti, scendere in un ufficio del palazzo verso le 9-9.30, ma stamattina non si era vista. Per la sua assenza si è insospettito anche un parente, che cura gli affari della famiglia, anche perché la 73enne non rispondeva al telefono. Quando, poi, la domestica è riuscita a farsi aprire dal figlio, la terribile scoperta.

Fiorenza Rancilio era presidente della fondazione "Augusto Rancilio" dedicata al fratello

La signora, che era presidente della fondazione "Augusto Rancilio", dedicata al fratello, architetto di 26 anni vittima di un sequestro nel 1978 e ucciso, era distesa a terra, il corpo coperto e il figlio poco lontano. Era vestita come se dovesse uscire di casa. Secondo le indagini, coordinate dal pm di turno Ilaria Perinu e condotte dai carabinieri della Compagnia Duomo e del Nucleo investigativo, la morte della signora Rancilio risale a questa mattina. In base al sopralluogo e ai primi rilievi non ci sono segni di effrazione, né alle porte né alle finestre. Inoltre, si sta tentando di individuare l'oggetto usato per uccidere: se ne stanno esaminando alcuni trovati in casa, per appurare la loro compatibilità con le ferite e, dato che non ci sono segni visibili di sangue, se siano stati puliti o meno. Le analisi, comunque, si concentrano su uno di questi oggetti in particolare, che potrebbe essere stato utilizzato dal 35enne. Ma verifiche sono in corso, perché anche questo non presentava all'apparenza tracce di sangue. Inquirenti e investigatori stanno, inoltre, verificando tutta la documentazione medica del figlio. Nelle prossime ore il pm prenderà provvedimenti formali nei confronti dell'uomo, che al momento rimane in ospedale, e disporrà l'autopsia. L'appartamento è sotto sequestro. I vicini di casa hanno raccontato di non aver mai sentito «urla» o litigi. E hanno descritto madre e figlio come due persone cordiali ed educate. 

Il fratello Augusto rapito nel 1978

Fiorenza Rancilio era figlia di Gervaso Rancilio, imprenditore che si era trasferito a cercare fortuna in Francia e poi era tornato nel Milanese, dove aveva costruito interi quartieri in alcuni comuni dell'hinterland. Proprio davanti ad un suo cantiere a Cesano Boscone, Gervaso e suo figlio Augusto vennero circondati da un commando di otto persone la mattina del 2 ottobre 1978. Augusto venne caricato su un furgone e di lui non si seppe più nulla, fino a quando il boss della 'ndrangheta Saverio Morabito raccontò che era stato ucciso perché aveva cercato di ribellarsi ai suoi carcerieri. 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Dicembre 2023, 13:35
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