Colf filippina morta, il figlio: «Voleva tornare a casa per sempre. Malore? Non credo, stava bene»

Colf filippina morta, il figlio: «Voleva tornare a casa per sempre. Malore? Non credo, stava bene»
Poco più di una settimana fa una colf filippina, Marilou Reyes, è morta a Milano: aveva 54 anni e secondo quanto ricostruito avrebbe perso l'equilibrio mentre puliva i vetri di un palazzo, precipitando dal quarto piano. La donna lavorava come domestica per una famiglia in via Cesare Battisti: a trovare il corpo senza vita della 54enne, sotto un palazzo d'epoca in pieno centro, due passanti che sono stati quasi sfiorati dal corpo piombato sul selciato.

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Oggi il Corriere della Sera ha intervistato il figlio trentenne di Marilou, che si chiama Ralph: arrivato a Milano, ha deposto un mazzo di fiori sul luogo della tragedia, e ha usato parole al miele per la mamma scomparsa. «È stato un duro colpo, ho saputo della morte della mamma da amici residenti a Milano - le sue parole - Non la vedevo da un anno, aveva già il biglietto per Manila pronto per novembre. Voleva lavorare in Italia ancora per un anno, per poi tornare a casa per sempre».

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Ralph è venuto in Italia da solo perché suo padre aveva il passaporto scaduto: così come a casa sono rimasti gli altri fratelli Rojan e Russell, di 19 e 17 anni. «Era una mamma amorevole, avrebbe fatto qualsiasi cosa per noi», continua il figlio. Marilou nelle Filippine era una sales manager, ma per il bene della famiglia si era trasferita in Italia per fare la domestica e guadagnare il doppio: l’ideale per sostenere i figli e garantire loro il futuro.
 
 

Quanto all’incidente e al presunto malore, il figlio assicura: «La mamma era sana, molto attenta alla salute: strano che possa aver avuto un malore». Non è ancora chiaro quale sia stata la causa del volo che Marilou ha fatto dal quarto piano di quel palazzo d’epoca nel centro del capoluogo lombardo: forse, aggiunge Ralph, le scale poco stabili o la chiusura della finestra difettosa.

COSA È SUCCESSO Il dramma è avvenuto lo scorso 13 agosto: inutile l'arrivo dell'ambulanza perché non c'è stato nulla da fare, mentre sono stati lunghi i rilievi della polizia scientifica per ricostruire la dinamica dell'infortunio domestico. Infortunio per cui ora il pm di turno Roberta Amadeo ha aperto un'inchiesta e ha indagato per omicidio colposo il datore di lavoro della colf. L'iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto in vista dell'autopsia che sarebbe servita per chiarire non solo quanto accaduto, ma anche per accertare se la donna abbia o meno avuto un malore prima di precipitare.

Dai primi elementi raccolti pare che la collaboratrice domestica, in piedi su una scala a tre pioli per lavare i vetri dell'abitazione dove viveva con una famiglia, ora in vacanza in Grecia, e dove prestava lavoro con un regolare contratto, si sia sbilanciata per poi precipitare oltre il davanzale visto che i vetri erano aperti. Da quanto si è saputo la 54enne, che era chiusa a chiave nell'appartamento, indossava delle ciabatte. Tra i dubbi ci sono anche quello che non calzasse scarpe adeguate e in generale non fosse stata adeguatamente avvertita dei rischi che si corrono quando si effettuano determinate pulizie in casa.

Ora toccherà agli investigatori, tra cui anche alla squadra di polizia giudiziaria in forze al pool ambiente e lavoro, definire i contorni di questo tragico e assurdo incidente sul lavoro, il 76esimo dall'inizio dell'anno in Lombardia. Mentre secondo i dati forniti dal Dipartimento di Medicina del Lavoro dell'Ispesl (Istituto per la prevenzione e sicurezza del lavoro), ogni anno circa 4,5 milioni di incidenti avvengono tra le pareti di casa di cui 8.000 mortali.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Agosto 2019, 18:09
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