Donna precipita da aerofune e muore in Valtellina, caduta nel vuoto per 50 metri. «Malore poco prima dell'arrivo»

Avrebbe compiuto dei movimenti che ne hanno determinato la caduta

Donna precipita da aerofune e muore in Valtellina, caduta nel vuoto per 50 metri. «Malore poco prima dell'arrivo»

Tragedia nella tarda mattinata di oggi a Bema, sulle alpi Orobie in Valtellina. Una donna di nazionalità marocchina di 41 anni, Ghizlane Moutahir, in Italia da molti anni e residente a Oliveto Lario (Lecco), ha perso la vita mentre stava provando l'esperienza adrenalinica di Fly Emotion, la zipline che consente di sorvolare la Valle del Bitto sorretti da un'imbracatura sospesa a un cavo d'acciaio teso tra il paese valtellinese di Albaredo per San Marco e il borgo alpino di Bema.

L'incidente

Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Morbegno, la donna era arrivata a una ventina di metri dalla stazione di arrivo a Bema, quindi sulla prima delle due tratte, quella tra Albaredo per San Marco e Bema, e si trovava a più di 30 metri d'altezza quando si è fermata, forse perché era troppo leggera. A questo punto potrebbe essersi spaventata e aver tolto i piedi dalle staffe di sicurezza e poi, forse perché l'imbracatura era larga, è scivolata nel vuoto. E' rotolata nei boschi sottostanti, morendo sul colpo. I primi ad arrivare sul posto sono stati i sanitari del 118 con un'ambulanza della Croce Rossa, ma l'hanno trovata già senza vita. Subito dopo è arrivato l'elisoccorso da Sondrio con un medico che ha constatato il decesso. I tecnici del Soccorso Alpino e i vigili del fuoco hanno quindi recuperato il cadavere della donna. Indagano i carabinieri. La Procura di Sondrio, diretta da Piero Basilone, ha disposto il sequestro dell'impianto, dei capi d'abbigliamento indossati dalla vittima e dell'imbracatura. Dopo il sopralluogo del magistrato di turno, Stefano Latorre, è stata rimossa la salma recuperata nel dirupo e i magistrati hanno già deciso che sarà effettuata l'autopsia sul corpo della donna.

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Le indagini

L'indagine, alle battute iniziali, punta innanzitutto a stabilire se l'imbracatura fosse stata fatta indossare in modo corretto alla turista lecchese.

La 41enne, sposata e senza figli, si trovava in Valtellina per una giornata all'insegna del divertimento e del relax insieme ad alcuni familiari, tra cui le due nipoti. Le ragazze avevano appena terminato la traversata in coppia, poi la zia è partita da sola. Attorno alle 12.20 la tragedia, ancora senza risposte. Appena avuta la notizia del drammatico incidente, l'amministratore delegato di Fly Emotion, Matteo Sanguineti, si è messo in auto per raggiungere Bema. «Siamo sconvolti e increduli - commenta -. In 13 anni, da quando nel 2011 l'impianto è stato inaugurato, non è mai successo niente di vagamente paragonabile, nell'impianto hanno volato oltre 200 mila persone, molti dei quali turisti in vacanza in Valtellina. Il mio primo pensiero va alla vittima e ai suoi familiari, a cui esprimo il più profondo cordoglio. Siamo a disposizione dell'autorità giudiziaria e noi per primi cercheremo di capire cosa possa essere successo»


Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Maggio 2024, 08:38
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