«Inchiesta Anas, Salvini non c’entra
Pozzolo e la pistola? Sospeso da FdI»

La premier a tutto campo in tre ore di conferenza stampa: «Decido io, non sono ricattabile Il premierato referendum sul futuro. Ora riforma della giustizia. Il giorno più brutto? Cutro»

«Inchiesta Anas, Salvini non c’entra Pozzolo e la pistola? Sospeso da FdI»

di Alessandra Severini

Sarà un «anno complesso», questo 2024 appena iniziato, segnato dalle elezioni europee ma anche dalle «riforme prioritarie» come quella della giustizia e dell'autonomia, oltre naturalmente a quella costituzionale. Giorgia Meloni incontra i giornalisti nella tradizionale conferenza che, rinviata due volte per indisposizione della premier, da fine anno è slittata a inizio 2024. Quarantacinque domande, tre ore e una sola interruzione, con la richiesta di andare in bagno. Un'occasione per difendere il governo dalle ultime accuse sui casi Verdini e Pozzolo e per ribadire in modo un po' ermetico di «non essere ricattabile» e di «scegliere sempre liberamente, senza condizionamenti».

CASO POZZOLO. Meloni ha ribadito la linea dura per un caso che l'ha fatta infuriare. «Ho chiesto che venga deferito al collegio dei probiviri e che venga sospeso da FdI. Penso che sia bene ricordare a tutti la responsabilità che abbiamo. Su questo intendo essere rigida». La posizione del deputato di Fratelli d'Italia intanto si fa più complicata, l'uomo rimasto ferito nella notte di Capodanno ha deciso di sporgere denuncia.

CASO VERDINI. La linea della premier rimane attendista: «Penso che bisogna attendere gli sviluppi e non commentare teoremi. Le intercettazioni comunque fanno riferimento al precedente governo e Salvini non viene chiamato in causa, quindi ritengo che non debba riferire in aula».

FAMIGLIA. La premier è apparsa per tutto il tempo piuttosto calma, si è adombrata solo davanti alle domande sugli incarichi assegnati ai familiari. «Questa accusa di familismo comincia a stufarmi. In questa legislatura ci sono due coppie di coniugi entrambe a sinistra, e non c'è mai stata un'accusa di familismo. Si sa che quando dedichi tanto tempo alla politica le persone diventano amici, moglie o marito, ma non toglie il valore del militante. Mia sorella è da 30 anni militante di FdI, forse dovevo metterla in una partecipata statale come fanno gli altri».

EUROPEE. La premier non esclude una sua candidatura alle elezioni del prossimo giugno: «Trovo che misurarsi con il consenso dei cittadini sarebbe utile, ma voglio valutare se una mia candidatura toglierebbe tempo al mio lavoro da premier».

In ogni caso ha rassicurato gli alleati: «Decideremo insieme agli altri leader di centrodestra».

MES. Secondo il presidente del Consiglio è «uno strumento obsoleto, la cui mancata ratifica può diventare un'occasione per l'Italia».

AMBULANTI. Davanti ai rilievi sollevati dal presidente Mattarella, Meloni assicura che «non rimarranno inascoltati» e rimanda ad un confronto «nei prossimi giorni con i ministri interessati» con l'obiettivo di «scongiurare la procedura d'infrazione e tutelare gli operatori».

RIFORMA COSTITUZIONALE. Il capo del governo ne ha ribadito il ruolo centrale: «Penso sia una delle riforme più importanti che si possa regalare dall'Italia. Non tocca i poteri del capo dello Stato e garantisce stabilità dei governi». Meloni ha respinto poi l'idea di sue dimissioni nel caso di un'eventuale bocciatura della riforma al referendum, come avvenne con Matteo Renzi: «Non è un referendum su di me ma sul futuro della nazione».ù

MATERNITÀ. «Se mi chiedessero di scegliere fra mia figlia Ginevra e la presidenza, come madre non avrei dubbi - ha detto Meloni - ma non condivido che un traguardo possa precluderti l'altro. Le politiche a favore della maternità devono combattere l'idea che la maternità è nemica di altre scelte di vita».

RAI. La premier ha rigettato le accuse delle opposizioni di aver occupato la tv pubblica: «Le accuse di Telemeloni sono fatte da una sinistra che in passato col 18% dei consensi esprimeva il 70% di posizioni in Rai».

Il GIORNO PIÙ BRUTTO. Il momento più brutto del suo mandato finora è stato per Giorgia Meloni «la strage di Cutro, 94 persone che muoiono e l'accusa che è colpa tua sono cose che pesano». I momenti più belli invece sono «quelli trascorsi fra la gente, l'unica benzina possibile».

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Gennaio 2024, 06:00
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