Renzi accusa Nardella sugli autovelox: «Multe per fare cassa». Ma lui ribatte così

A Firenze le multe tornano a far discutere. E questa volta i protagonisti della lite a distanza sono il neo senatore Matteo Renzi e il sindaco del capoluogo toscano, Dario Nardella

Renzi accusa Nardella sugli autovelox: «Multe per fare cassa». Ma lui ribatte così

di Niccolò Dainelli

A Firenze le multe tornano a far discutere. E questa volta i protagonisti della lite a distanza sono il neo senatore Matteo Renzi e il sindaco del capoluogo toscano, Dario Nardella. L'attacco proviene proprio dall'ex presidente del Consiglio che si scaglia contro l'amministrazione di Palazzo Vecchio per un utilizzo sconsiderato degli autovelox.

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L'attacco

 

«Sto ricevendo decine di mail da persone incredule perché, nella mia Firenze, si fanno multe se si supera di un chilometro il limite. Con limite 50, centinaia di multe per chi va a 51 km/h. Una visione della pubblica amministrazione assurda. Questo non è finalizzato a garantire la sicurezza stradale, ma a far cassa a spese delle famiglie. Un comune non può diventare un multificio, mai». Questa la bordata scagliata da Matteo Renzi contro il sindaco Dario Nardella.

Una multa ogni 90 secondi

Tutto nasce dalla pubblicazione dei dati raccolti dal consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Jacopo Cellai. Dati che parlano di una multa ogni novanta secondi relativa all'autovelox di viale Etruria, a pochi metri dall'imbocco della FI-PI-LI. Questa è la macchinetta incriminata capace di comminare più di 87mila multe tra il 23 maggio e il 20 agosto. Una vera e propria strage che sommata a tutti gli altri autovelox presenti in città si arriva in tutto a 227mila multe nello stesso periodo. E l'attacco di Matteo Renzi non è stato l'unico proveniente da Italia Viva.

A precederlo, infatti, è stato l'europarlamentare e coordinatore regionale Nicola Danti, con una frecciata diretta a chi amministra le strade fiorentine. Poi è arrivata una nota di Italia Viva Firenze, «un sistema punitivo, così è davvero troppo» e infine il la bordata di Renzi.

La replica dell'assessore

A poche ore di distanza non ha tardato ad arrivare la replica dell'assessore alla Mobilità di Firenze, Stefano Giorgetti, il primo tirato in causa dai renziani, visto che è lui ad occuparsi della questione, insieme ovviamente al sindaco Dario Nardella. «Se la velocità massima consentita è 50 km/h non si deve superare, indipendentemente dai controlli. Detto questo, non si multa chi va a 51km/h, ma chi procede ad almeno 56 Km/h, avendo una riduzione pari al 5%, con un minimo di 5 chilometri prevista dal regolamento di attuazione del codice della strada. Questo prevede la norma nazionale, non l’amministrazione comunale di Firenze». Questa la smentita di Giorgetti che esclude che a Firenze i cittadini possano aver preso un multa andando realmente a quella velocità. Ma non finisce qui.

L'autogol

«Gli incidenti - presegue Giorgetti - sono causati dalla velocità ma anche dalla distrazione e probabilmente andare a 56 chilometri all’ora davanti ad un autovelox è distrazione. Le postazioni che misurano la velocità al centro della polemica attuale, sono le stesse che avevamo nel 2010, quando guidava l’amministrazione chi oggi protesta». L'assessore sottolinea l'autogol fatto da Matteo Renzi che ha protestato per dei dispositivi già in funzione durante il suo mandato.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Ottobre 2022, 15:58
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