L'aeroporto di Firenze è nel caos. I voli subiscono sempre più ritardi e i passeggeri, giunti nel capoluogo toscano, attendono ore, formando code chilometriche, i propri bagagli ai nastri di riconsegna. Il motivo? La protesta messa in atto dai lavoratori delle cooperative che va in scena dallo scorso 27 giugno.
Uno stato di agitazione che non ha intenzione di finire fino a quando non ci saranno modifiche ai carichi di lavoro estenuanti e massacranti a cui sono sottoposti i lavoratori.
Ricoverato in ospedale dopo un incidente, 52enne insiste per uscire: trovato morto poche ore dopo
La protesta delle cooperative
«Lavoriamo 10/12 ore al giorno, senza pause e spesso ci chiedono di venire a lavorare anche quando abbiamo il giorno di riposo. Così è insostenibile», racconta uno dei lavoratori delle due cooperative coinvolte nello stato di agitazione: Cft e Rekeep, che hanno in appalto la gestione del carico e scarico dei bagagli, della pulizia degli aerei e del nastro smistamento bagagli.
Una situazione insostenibile, nel periodo in cui i voli e i turisti si moltiplicano e che, adesso, vogliono che sia risolta.
I sindacati UGL e Cisl si sono fatti portavoce della protesta, organizzato lo stato di agitazione con blocco di straordinari e rientri dai giorni liberi. Una protesta che ha avuto inizio il 27 giugno e che, ancora oggi, non ha avuto risposta da parte delle aziende, continuando a causare forti disagi al turismo e non intervenendo a favore dei lavoratori.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Luglio 2023, 14:18
© RIPRODUZIONE RISERVATA