Allarme abusi sui minori: in Europa un bambino su cinque ha subito violenze

I numeri del Telefono azzurro

Allarme abusi sui minori: in Europa un bambino su cinque ha subito violenze

di Giovanni Sofia
Un bambino su cinque in Europa ha subito abusi sessuali. Nell’ottanta per cento dei casi conosce il proprio aguzzino. E in tre circostanze su dieci le violenze sono arrivate attraverso il web. I numeri agghiaccianti sono stati diffusi durante l’evento «La dignità dei bambini nel mondo digitale», promosso dalla Fondazione Sos Telefono Azzurro Ets in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede e Fondazione Child. L’occasione per fare il punto, ieri, nella Giornata nazionale per la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia. Nel 2023 la linea dedicata al supporto dei minori ha visto crescere le richieste d’aiuto del 2,5% rispetto all’anno precedente e addirittura del 49% rispetto al 2018. In totale, al 114 Emergenza infanzia sono arrivate 164 telefonate per una media di circa tredici al mese. Nove volte su dieci i minori coinvolti sono vittime, nel 6% dei casi autori e nel 4% dei casi testimoni delle violenze. In oltre sei situazioni su dieci a subire gli abusi sono bambine. La maggior parte degli Sos è partita dal Veneto (18%), seguito da Lazio (16%) e Lombardia(16%). «Con l'avvento della tecnologia digitale, gli abusi hanno assunto nuove forme e si sono diffusi su scala globale», ha affermato il presidente della Fondazione Sos Telefono Azzurro, Ernesto Caffo. Per questo «occorre sviluppare reti di relazione. Servono sinergie trasversali». Su scala mondiale, dai dati della National Society for the Prevention of Cruelty to Children (Nspcc) emerge che negli ultimi quattro anni sono aumentati dell'80% i crimini di grooming online. A tal proposito, «nel 2023 è stato registrato il record di immagini con abusi sessuali a danni di bambine e bambini. Un problema che, nonostante tutti gli sforzi, non si riesce a fermare», ha sottolineato Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali. È il motivo per cui il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha confermato «l'impegno trasversale delle istituzioni a rendere la rete un luogo maggiormente sicuro in cui i minori possano navigare in modo protetto». D’altronde, afferma la ministra della Famiglia Eugenia Roccella «Occorre una riflessione alta e approfondita sulle nuove tecnologie, sulle ricadute etiche e antropologiche che hanno e avranno nella nostra vita».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Maggio 2024, 06:55
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