Stuprata dal branco a Catania, tre dei ragazzi egiziani: «Eravamo lì a passeggio, non abbiamo fatto nulla». Il Gip: carcere per 2 minori e un 18enne

I presunti aggressori rispondono al Gip

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di Mario Landi

Tre dei sette egiziani indagati per il terribile stupro a Catania di una ragazzina di 13 anni sotto gli occhi del giovane fidanzato si difendono difendono così: «Ero lì a passeggio nel parco. Con la violenza non c’entro nulla». È questa la linea comune - riferisce il Corriere della Sera - che ognuno ha tenuto davanti al gip che indaga sull'orrenda violenza nel bagno pubblico di Villa Belliini, uno dei luoghi simbolo del capoluogo etneo ancora sotto choc per quanto accaduto martedì 30 gennaio.

La linea di difesa di tre indagati. Il Gip: «Carcere per tre minori»

 Tre dei sette fermati non avrebbero - hanno detto - preso parte agli abusi, si sarebbero trovati per caso ad assistere alla terribile violenza subita dalla giovanissima vittima. Un quarto indagato, invece, ha preferito non rispondere. ll gip per i minorenni di Catania ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per tre degli indagati accusati di avere avuto una parte attiva nella violenza sessuale di gruppo aggravata a una 13enne nei giardini comunali della Villa Bellini. Sono due minorenni e un giovane che ha già compiuto 18 anni, la cui posizione domani sarà trasmessa, per competenza funzionale, alla procura distrettuale. L'ordinanza dovrà essere convalidata entro 20 giorni

Altri indizi contro i sette ragazzi egiziani

La Procura di Catania, che fino a domenica ha sentito la vittima, stamattina ha depositato altri atti che confermerebbero gli indizi finora raccolti a carico dei ragazzi, tutti egiziani. Tre sono stati riconosciuti dalla 13enne nel corso di due confronti all’americana, gli altri li avrebbe riconosciuti il fidanzato, immobilizzato e costretto ad assistere inerme allo stupro. Per i fermati le accuse sono di violenza sessuale di gruppo aggravata e violenza privata.

L'interrogatorio

«Un indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere l'altro invece si è fatto interrogare e ha risposto alle domande del gip. Il primo vive in comunità il secondo lavora ad Acireale. Sono nel Catanese da due anni». Lo ha detto l'avvocato Alessandro Fidone che assiste due dei maggiorenni tra i fermati per la violenza di gruppo alla villa Bellini di Catania. Il penalista ha precisato che il giovane che ha parlato con il gip «si è detto estraneo ai fatti» aggiungendo che «era sul posto ma non ha partecipato all'aggressione e ha capito la gravita dei fatti».

«Ero terrorizzata». La vittima adesso è determinata ad avere giustizia

La vittima è stata lucida e collaborativa fin dalle prime battute dell’indagine. Nessun tentennamento a dispetto della sua giovanissima età. Determinata ad avere giustizia, ma molto matura nel non cedere alla tentazione di una vendetta sommaria. Lo ha dimostrato indicando solo tre dei sette fermati. Sono gli unici di cui ricorda il volto. «Ero terrorizzata, impanicata», ha raccontato ai carabinieri dopo la violenza. La ragazzina è poi riuscita a liberarsi e chiedere aiuto e ha sporto denuncia descrivendo anche i violentatori. «Dicevo “smettila! Basta! Smettila», ha detto. «Poi alzando la testa mi sono accorta che dal soffitto del bagno, comunicante con gli altri due, vi erano due ragazzi del branco (uno a seguire l’altro) che ci guardavano». La ragazza ha riconosciuto i suoi violentatori.

Cosa è successo nei bagni di Villa Bellini

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, erano circa le 19 quando il branco, composto da giovani tra i 15 e i 19 anni, è entrato in azione sorprendendo i due fidanzati di 13 e 17 anni all'esterno dei bagni pubblici del parco dove si erano appartati poco prima. Subito sono scattati palpeggiamenti e pesanti apprezzamenti ai danni della minore che la ragazzina, insieme al ragazzo, ha cercato di evitare offrendo denaro e supporti elettronici, ma senza riuscirci. Il gruppo ha circondato i due ragazzi, avvertendoli che erano stati filmati e spingendoli di nuovo nei bagni. Qui infine il 17enne è stato tenuto con la forza, minacciato e colpito, e la ragazzina abusata sessualmente a turno da due minorenni.  In quei minuti, mentre la ragazzina ha implorato diverse volte che non le facessero del male, il resto del branco ha impedito al 17enne di intervenire mentre altri si sono arrampicati sul bagno vicino a quello dove si trovava la vittima, "per godersi il turpe spettacolo" come ha sottolineato il giudice nelle ordinanze di arresto.


Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Febbraio 2024, 09:05