Silvio Viale, un'altra ragazza denuncia il ginecologo per molestie: «Frasi ambigue e imbarazzanti». Seguiva anche la mamma

Dopo essere uscita dal suo studio, la ragazza aveva deciso di non raccontare quello che era accaduto, per timore di non essere creduta

Silvio Viale, un'altra ragazza denuncia il ginecologo per molestie: «Frasi ambigue e imbarazzanti». Seguiva anche la mamma

di Redazione web

Ancora guai per Silvio Viale, ginecologo e politico torinese finito lo scorso febbraio in un'inchiesta "Me too" dopo che quattro sue giovani pazienti, tra i 20 e i 25 anni, lo avevano accusato di violenza sessuale. Alla Procura di Torino è stata presentata una nuova denuncia per presunte molestie da parte di una ragazza di 24 anni, accompagnata dall'avvocata Benedetta Perego, che ha raccontato agli inquirenti un episodio risalente al marzo 2023 nello studio privato del medico.

La nuova denuncia contro Viale

La giovane si era rivolta al ginecologo per un consulto di routine, visto che il dottore, consigliere comunale di +Europa e Radicali e celebre per le sue battaglie per l'aborto e la pillola RU-486, era da tempo il medico della madre. Ma durante la visita la 24enne si sarebbe trovata in una situazione da lei descritta come spiacevole e umiliante. Nell'occasione, secondo la giovane, Viale, difeso dall'avvocato Cosimo Palumbo, avrebbe pronunciato frasi imbarazzanti e ambigue: "Se cambi fidanzato, ricordati di me", le avrebbe anche detto il ginecologo.

Dopo essere uscita dallo studio del professionista, la ragazza aveva deciso di non raccontare quello che era accaduto, per timore di non essere creduta.

Poi sono arrivate le quattro denunce. Aveva letto la notizia sui social e dopo averne parlato con la madre e un'amica, si è fatta coraggio e si è presentata davanti ai magistrati che indagano su Viale, il procuratore aggiunto Cesare Parodi e i pubblici ministeri Delia Boschetto e Lea Lamonaca.

Le denunce delle altre ragazze

Le prime quattro denunce erano arrivate in Procura dopo che le giovani pazienti di Viale si erano incontrate per caso in piazza, durante una manifestazione organizzate a novembre dal movimento transfemminista 'Non una di meno', per l'omicidio di Giulia Cecchettin, e si erano riconosciute nel racconto letto da una manifestante, in cui però non veniva fatto il nome del ginecologo.

Ai magistrati le ragazze avevano raccontato di aver subito le presunte molestie e frasi a sfondo sessuale nel corso di un primo appuntamento nello studio del medico. Studio privato che venne perquisito, insieme a quello che Viale utilizza all'ospedale ginecologico Sant'Anna, alla ricerca anche di foto intime delle pazienti, scattate durante le visite e non adeguate al contesto medico. Silvio Viale si è sempre difeso dalle accuse.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Aprile 2024, 21:10
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