Fa entrare una giovane conoscente in casa, 60enne sequestrato per 10 ore: calci, pugni e naso rotto. «Dammi 600 euro o ti ammazzo»

La 24enne arrestata con l'accusa di sequestro di persona, rapina aggravata, violazione di domicilio e violenza privata.

Fa entrare una giovane conoscente in casa, 60enne sequestrato per 10 ore: calci, pugni e naso rotto. «Dammi 600 euro o ti ammazzo»

di Redazione web

Apre la porta di casa a una conoscente e si ritrova catapultato in un incubo durato dieci ore. Protagonista un 60enne di Rimini, che è stato sequestrato, picchiato e minacciato di morte da una giovane donna di 24 anni in cerca di soldi. 

Sequestrato per 10 ore

I fatti risalgono alla notte tra il 31 gennaio ed il primo febbraio quando la ragazza, con una scusa, si è fatta ricevere in casa dal 60enne, che poi ha colpito con una testata in pieno volto che è costata all'uomo una frattura del naso. La 24enne si è poi accanita sulla sua vittima con calci e pugni, tanto da provocargli numerose fratture e lesioni giudicate guaribili in 25 giorni. Nel frattempo, la ragazza gli ha sottratto le chiavi di casa, impedendogli di uscire se non in tarda nottata, quando sotto minacce di morte lo avrebbe costretto ad andare ad un bancomat a ritirare la cifra di circa 600 euro per poi farsela consegnare. La giovane è ora in carcere in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare per i reati di sequestro di persona, rapina aggravata, violazione di domicilio e violenza privata.

L'indagine

Una vicenda di non facile soluzione innanzitutto perché il 60enne, forse per pudore o per non voler denunciare la giovane di sua conoscenza, aveva inizialmente raccontato alla squadra mobile della Questura di Rimini di essere stato picchiato da un gruppo di uomini.

Solo successivamente la polizia è riuscita a sapere che l'aggressore era uno solo ed era una giovane donna con precedenti di polizia specifici. L'indagine della Squadra Mobile, coordinata dalla Procura di Rimini, era iniziata poche ore dopo il primo intervento delle Volanti della Questura. Sul posto, i poliziotti avevano trovato l'uomo dolorante, tumefatto e in stato confusionale, tanto che, inizialmente aveva dichiarato di essere stato, appunto, aggredito da un gruppo di sconosciuti. Nelle ore immediatamente successive, tuttavia, gli investigatori avevano capito che la prima dichiarazione del 60enne era poco chiara. Solo successivamente la vittima ha spiegato che responsabile dell'aggressione era la sua conoscente che, con la scusa di dover parlare con un'amica comune, l'aveva convinto a farla entrare in casa.


Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Aprile 2024, 14:32
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