Rossella Cominotti uccisa dal marito, l'autopsia conferma: «Alfredo Zenucchi le ha tagliato le vene con un rasoio»

Verifiche sui conti della coppia, da disporre la perizia calligrafica sulla lettera d'addio

Rossella Cominotti uccisa dal marito, l'autopsia conferma: «Alfredo Zenucchi le ha tagliato le vene con un rasoio»

di Redazione web

Rossella Cominotti è morta dissanguata dopo che il marito Alfredo Zenucchi le ha tagliato la vena del polso destro con un rasoio da parrucchiere. È quanto emerso dall'autopsia eseguita all’obitorio dell’ospedale Sant’Andrea ieri, 12 dicembre, sul corpo dell'edicolante di Cremona, 53 anni, trovata morta nella camera dell'albergo "Antica locanda Luigina" a Mattarana, in provincia di La Spezia lo scorso 6 dicembre. Il taglio alla gola non è stato la causa della morte perché troppo superficiale. 

Il risultato dell'esame autoptico conferma la versione raccontata da Zenucchi alla pm Elisa Loris e al giudice per le indagini preliminari che ha confermato il suo arresto. Il marito aveva raccontato che i due volevano suicidarsi: «Dovevamo ucciderci insieme, ma io non ce l’ho fatta». E non ci sarebbero segni sul corpo che indichino che Cominotti si sia difesa da una aggressione.

Resta da capire se Cominotti si sia o sia stata drogata, domanda a cui si avrà risposta solo dopo li esami tossicologici.

Nalla stanza d'albergo sono state trovate siringhe nuove e usate con tracce di eroina, che Zenucchi consumava ancora dopo un lungo periodo di dipendenza. Da accertare anche le ferite dell'uomo su collo e braccia.

La procura intanto ha disposto controlli sui conti della coppia, per accertarne le condizioni economiche che potrebbero averli spinti a prendere una decisione come il suicidio. Da disporre la perizia calligrafica sulla lettera di addio che sarebbe stata scritta da coniugi annunciando l'intenzionalità del gesto.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Dicembre 2023, 10:08
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