A riferire la circostanza è lo stesso caposala della struttura il quale ricorda come, nei dintorni del capoluogo bellunese, siano almeno quattro gli istituti che formano figure specifiche di questo tipo ma che chiederne ed ottenerne qualcuno per eventi come quello di oggi sia un'impresa di fatto impossibile. «Vale per circostanze simili - spiega - ma anche per i fine settimana. Nei sabati e nelle domeniche, quando i compensi sarebbero maggiori ed il lavoro non manca mai, siamo sguarniti, ci sentiamo rispondere quasi sempre di no. Che devono uscire con la fidanzata o hanno prenotato un viaggio per il week end».
È vero, riconosce il professionista, che a volte il lavoro non si limita al servizio ai tavoli. «Per il convegno di oggi, ad esempio - aggiunge - la proprietà ci ha chiesto di disporre in un salone circa 250 sedie.
Ma cosa c'è di male? Anche questo significa fare accoglienza». Lo studente allarga le braccia. Fra un esame e l'altro in questo modo arrotonda e indica altri due ragazzi che si muovono nel giardino del locale. «Anche loro sono studenti all'università - riferisce - e d'estate ci diamo da fare in questo modo da anni. Beh, sì. Da Treviso, Belluno non è così vicina - riconosce il ventenne - ma siamo abituati a prendere quello che viene. Certo, non è la vita che voglio, quando sarò laureato le cose cambieranno. Ma intanto perché no?».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Luglio 2018, 17:27
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