Il razzo cinese Long March B non è più un pericolo. Questa mattina era giunto l'allarme da parte della Protezione Civile: «C'è una remota possibilità che frammenti di un lanciatore spaziale cinese che sta rientrando in modo incontrollato nell'atmosfera terrestre possano cadere in Italia». Un'allerta che ha riguardato ben cinque regioni: Sardegna, Lazio, Molise, Puglia, Calabria. Ma fortunatamente tutto si è risolto in un nulla di fatto.
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Lo schianto nell'Oceano
Il razzo cinese si è schiantato nell'Oceano Pacifico centromeridionale. A confermarlo il Comando Spaziale degli Stati Uniti (U.S. Space Command) su Twitter. L'impatto si sarebbe verificato esattamente poco dopo le 11:00, ora italiana, di venerdì 4 novembre, ma ci sono ancora dubbi sull'orario esatto del rientro.
I dubbi
Secondo l'ultimo aggiornamento pubblicato dal Center for Orbital Reentry and Debris Studies (CORDS) di Aerospace Corporation il rientro del razzo era previsto per le 11:20 UTC (le 12:20 ora italiana), con un margine di errore di più o meno 3 ore. L'impatto, dunque, si sarebbe dovuto verificare entro e non oltre le 15:20. Il servizio di monitoraggio dell'Unione Europea «EU Space Surveillance and Tracking» prevedeva, invece, un rientro entro le 10:50 italiane con un margine di errore di più o meno 31 minuti, evidentemente confermato dal dato pubblicato dallo U.S. Space Command.
Caos per gli aeroporti
A causa della caduta incontrollata del razzo cinese il gestore del traffico aereo spagnolo Enaire aveva chiuso per precauzione diversi aeroporti. Tra gli scali coinvolti quello internazionale di Barcellona, l'aeroporto di Tarragona e quello di Ibiza, tutti molto frequentati. Alcuni voli hanno subito ritardi di oltre un'ora.
Pericolo sventato
Anche la nostra Italia e in particolar modo la Sicilia e la Calabria, oltre alla Sardegna, erano nel possibile «mirino» di caduta del razzo cinese. Fortunatamente i detriti del Long March 5B sono precipitati nell'Oceano Pacifico e, probabilmente, senza aver causato alcun tipo di danno. Ci vorranno ancora diverse ore avere la conferma che tutto sia andato per il meglio e che i frammenti non abbiano coinvolto persone e cose.
Non è la prima volta
Nel giro di 2 anni e mezzo, si è trattato del quarto rientro in caduta libera di un razzo Long March 5B. Nonostante i richiami da parte della comunità internazionale, l'agenzia spaziale di Pechino ha continuato a effettuare deorbite fuori controllo, confidando nel fatto che la Terra è coperta principalmente da acqua. I rischi di potenziali danni e vittime non sono trascurabili, considerando che lo stadio centrale del razzo è lungo una trentina di metri e pesa oltre 23 tonnellate. Gli esperti stimano che con simili dimensioni possano sopravvivere all'attrito con l'atmosfera terrestre frammenti tra le 5 e le 9 tonnellate di peso, oltre a possibili sostanze tossiche. Un rischio che la Cina sembra essere pronta a correre e che, fortunatamente, finora non ha causato vittime.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Novembre 2022, 20:12
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