Al suo capezzale le donne di un'associazione di Macomer e il Centro antiviolenza di Onda Rosa di Nuoro. «Non so se il mio compagno è stato arrestato - ripete in continuazione la donna - sono terrorizzata che possa di nuovo avvicinarsi a me». Francesco Falchi, disoccupato di 44 anni, si trova invece in stato di fermo, in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto da parte del giudice, nell'ospedale di Oristano in seguito a un malore.
Una storia drammatica quella di Martina, già vittima di maltrattamenti da una precedente unione. «Sono invalida per dei danni alle vertebre subiti dai maltrattamenti di un precedente matrimonio, ora non so come farò a rialzarmi», racconta ancora. E tra le lacrime, spiega come sono andati i fatti venerdì scorso. «A metà mattinata mi ha costretta a bere dell'acido muriatico minacciandomi e dicendomi che se non lo avessi bevuto me lo avrebbe buttato in faccia. Ho bevuto un piccolo sorso riuscendo a sputarlo subito ma mi sono rovinata la bocca. Poi mi sono addormentata, è stato lì che mi ha raggiunta e aggredita a calci e pugni. Non avevamo litigato, non conosco il motivo per cui mi ha colpita».
Appena le condizioni di salute lo consentiranno la donna sarà trasferita a Sassari per una ricostruzione maxillofacciale e per altri interventi al cavo orale.
Subito dopo la donna verrà presa in carico in una casa rifugio. Ma lei vuole una speranza di vita per il dopo, per questo il desiderio di Martina è quello di aprire un conto corrente per ricevere le donazioni di chi la vorrà aiutare. «Chiedo che qualcuno mi aiuti perché non posso lavorare a causa della mia disabilità», conclude la donna, che chiede che venga pubblicata la sua foto affinché tutti possano vedere la gravità delle violenza vissute e per sensibilizzare anche le istituzioni ad intervenire in casi come il suo prima che avvengano i femminicidi.
Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Febbraio 2018, 09:26
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