«Demente, pezzo di merda, animalaccio, porco»: gli insulti choc a un anziano nell'ospizio lager di Palermo
«A conoscenza del fatto che l’anziano non avesse altri familiari, lo minacciava di cacciarlo fuori dalla struttura, oltre a prospettargli di tenerlo rinchiuso in una stanza; ignorava le sue richieste di assistenza anche minime legate ai suoi bisogni fisiologici ("ti puoi stare cacato"); lo percuoteva con schiaffi nonché facendo sbattere la sua testa contro le pareti - scrive il gip nella misura cautelare - lo immobilizzava legandolo o imbavagliandolo». L’inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto di Palermo Annamaria Picozzi.
«Sei un porco, cretino, deficiente, cosa inutile, bestia», lo minacciava di mali fisici («ti scripientu a testa o munì», in dialetto siciliano), ignorava le sue richieste di assistenza con espressioni quali «muori, puoi tenertelo il dolore; crepi e ti levi di davanti - scrive il gip riportando le parole dell'operatore sanitario - picchiava l'anziano, gli tappava la bocca nonché lo costringeva a stare seduto sul water finché non avesse espletato i suoi bisogni fisiologici, ordinava di sedarlo».
«Siamo in presenza di un ricorso continuo e sistematico alla vessazione e sopraffazione dell'anziano ospite, in danno del quale risulta instaurato un regime di vita abitualmente doloroso e avvilente, regime di vita che la persona offesa subisce impotente» scrive il gip del Tribunale di Palermo nella misura cautelare. «Risulta dunque ampiamente comprovato, a carico di tutti gli indagati, il delitto di maltrattamenti - dice il gip - in danno dell'anziano. Quest'ultimo, come documentato in atti, è soggetto al quale è stata riconosciuta la condizione di 'portatore di handicap in situazione di gravità».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Gennaio 2020, 21:04
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