Giulia Cecchettin, una statua in Prato della Valle a Padova. Si accendono le polemiche: «Scelta che rischia di non renderle onore»

Martedì, 5 dicembre, si è tenuta una riunione sulla possibilità di posizionare in Prato una scultura dedicata a una figura femminile

Giulia Cecchettin, una statua in Prato della Valle a Padova. Si accendono le polemiche: «Scelta che rischia di non renderle onore»

di Redazione web

È polemica a Padova. La proposta di dedicare una statua in Prato della Valle (la più grande piazza della città) alla memoria di Giulia Cecchettin suscita perplessità a palazzo Moroni. Martedì, 5 dicembre, infatti, si è tenuta una riunione congiunta delle Commissioni I e III dedicata al dibattito, ormai pluriennale, sulla possibilità di posizionare in Prato una scultura dedicata a una figura femminile. Riunione al termine della quale, nel giorno del funerale della 22enne, è trapelata, come rivela il Gazzettino, la suggestione di dedicare la statua proprio alla giovane.

Le statue in Prato della Valle sono attualmente 78 (40 lungo l'anello esterno e 38 lungo quello interno), ma secondo il disegno originario sarebbero dovute essere 88. Quella di Cecchettin sarebbe la prima statua di una figura femminile.

Le polemiche

Proposta che non convince la consigliere di Coalizione civica Chiara Gallani. «Riteniamo che fermare la scelta su uno degli spunti sollevati martedì e incentrati sui fatti che hanno riguardato Giulia Cecchettin rischi di non renderle onore, contrariamente all’intento, e possa essere controproducente rispetto all’obiettivo di dare finalmente spazio alla rappresentazione della donna, non come vittima ma per il riconoscimento della sua presenza nello spazio pubblico», ha spiegato Gallani.

«Abbiamo partecipato alla Commissione in cui l’assessore Andrea Colasio aveva tra le righe paventato l’intenzione di erigere un monumento dedicato a donne vittime di violenza – ha aggiunto Federica Pasini di Mi Riconosci –.

Siamo sbalordite dal fatto che il giorno successivo si sia ribadita a mezzo stampa quest’intenzione, dopo che nessun consigliere presente aveva espresso consenso e anzi, le associazioni avevano chiarito come non si possa credere che una donna debba essere vittima per meritare un ricordo e una celebrazione nello spazio pubblico».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Dicembre 2023, 19:51
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