«Spero sia evaso». Tre parole, che già facevano presagire la tragedia. A pronunciarle l'avvocato Mario Nordio, rispondendo ieri mattina alla chiamata dei carabinieri che dovevano prelevare dalla sua abitazione un 49enne di San Biagio di Callalta, in provincia di Treviso, arrestato il pomeriggio precedente per un furto in uno stabile abbandonato, un tempo adibito a mulino, e che non rispondeva né al telefono né al citofono. L'uomo doveva essere processato per direttissima.
Il 49enne aveva avuto in passato dei problemi con la giustizia
Piccoli furtarelli, un paio di resistenze a pubblico ufficiale. Poi, nel 2014, assieme a un conoscente un colpo in villa che gli aveva cambiato la vita. Era il 12 gennaio di 10 anni fa quando venne arrestato in flagranza di reato mentre stava svaligiando un'abitazione nell'opitergino, ma il proprietario aveva scoperto lui e il complice facendoli arrestare. Il processo fu breve: due anni e dieci mesi in primo grado, condanna ridotta in appello a due anni e due mesi. Sentenza per la quale il 49enne aveva scontato agli arresti domiciliari il residuo pena (un anno e sei mesi) terminato nell'ottobre scorso.
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Gennaio 2024, 15:43
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