Firenze, si cerca ancora la quinta vittima
Calderone: «Ora 40% di ispezioni in più»

Pompieri al lavoro tra le macerie. La Cei: «La sicurezza costa, ma la vita vale di più»

Firenze, si cerca ancora la quinta vittima Calderone: «Ora 40% di ispezioni in più»

di Alessandra Severini

Continuano senza sosta le ricerche dell'operaio ancora disperso dopo il crollo di un parte della struttura in costruzione nel cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze. L'ennesimo incidente sul lavoro che è costato la vita a quattro lavoratori: Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni, Mohamed El Ferhane, 24 anni, e Taoufik Haidar, 45 anni, entrambi marocchini. Anche l'operaio disperso Bouzekri Rachimi, 56 anni, è originario del Marocco. A perdere la vita anche l'autotrasportatore Luigi Coclite.

La procura di Firenze ha aperto un'inchiesta per omicidio plurimo colposo e pare si stia indagando anche sull'impiego di manodopera irregolare difficile da accertare nella giungla di lavori in subappalto che gravavano intorno al mega cantiere. Decine e decine le ditte coinvolte, un intricato puzzle che rende il lavoro degli inquirenti particolarmente complesso. Sembra che due degli operai morti non fossero in regola ma si deve indagare anche sulla progettazione e la realizzazione di quei solai in cemento armato venuti giù come fuscelli.

La ministra del Lavoro Marina Calderone ha promesso che il governo farà la sua parte, senza escludere del tutto l'introduzione del reato di omicidio sul lavoro: «Verranno fatti tutti i controlli necessari e se ci sarà da intervenire anche per rendere ancora più incisive le norme si farà». Ieri a Firenze la ministra ha partecipato ad un incontro in prefettura e poi ha visitato i tre operai rimasti feriti e ricoverati all'ospedale di Careggi. «Abbiamo aumentato il numero degli ispettori – ha ricordato - nel corso del 2024 il numero delle ispezioni in materia tecnica sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro aumenterà del 40%». Ma davanti agli incidenti senza fine Calderone promette di fare di più: «Chiederò al consiglio dei ministri di incrementare il numero degli ispettori e quindi scorrere la graduatoria».

Sull'incidente di Firenze è intervenuto anche il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, che ha invitato ad evitare «ipocrisie o discorsi retorici di facile morale» e a guardare in faccia la realtà: «Uno dei problemi più grossi sono i controlli» e «i ribassi significano inventarsi di tutto» per ottenere l'appalto. «La sicurezza costa – ha aggiunto il numero uno della Cei - ma la vita ha un valore che non può mai essere calcolato».

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Febbraio 2024, 06:00