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Un settore formato da oltre 6000 imprese, tra commercializzazione e produzione, e muove un giro di affari di oltre un 1 miliardo di euro. «L'omologazione della coltivazione delle piante officinali a una qualsiasi pratica agricola - spiega il presidente - distrugge la qualità e mina la sicurezza delle materie prime e dei loro derivati.
Non possiamo neanche immaginare che il Governo voglia rendersi responsabile di un atto così grave che porterebbe alla scomparsa della professione dell'Erborista».
Tra l'altro, secondo il presidente della Fei, «salvando in modo idoneo e giuridicamente corretto la professione di erborista nessun danno ne verrebbe agli agricoltori e si tradurrebbe in un atto di responsabilità delle nostre istituzioni verso una categoria professionale che non può essere danneggiata da scelte inopportune e che, al contrario, merita di essere tutelata in quanto portatrice di valori culturali e scientifici maturati nel tempo».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Febbraio 2018, 14:20
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