Storica sentenza della Corte di Cassazione: il periodo di convivenza prematrimoniale avrà infatti un peso nell’assegno di divorzio. Il periodo di convivenza pre matrimoniale dunque viene riconosciuto come “un fenomeno di costume sempre più radicato nei comportamenti della nostra società cui si affianca un accresciuto riconoscimento dei legami di fatto intesi come formazioni familiari e sociali di tendenziale pari dignità rispetto a quelle matrimoniali”.
Gassani (Avvocati matrimonialisti Italiani): «Sentenza rivoluzionaria»
«Si tratta di una sentenza rivoluzionaria sul piano giuridico e giudiziario, nonché su quello culturale e sociale» il commento dell'avv. Gian Ettore Gassani presidente dell'AMI (Avvocati Matrimonialisti Italiani): «Per la prima volta viene attribuita alla convivenza prematrimoniale una importanza decisiva ai fini del calcolo dell’assegno di mantenimento per il coniuge economicamente più debole in sede di divorzio – prosegue Gassani - Molte coppie convivono per tanti anni prima di sposarsi. Spesso le scelte più importanti vengono condivise durante questa fase prematrimoniale e sovente si tratta di scelte che condizionano la coppia e le prospettive personali e lavorative di uno dei due partners.
Il caso che ha portato alla sentenza è quello di una donna che, nel periodo di convivenza pre matrimoniale, aveva deciso di lasciare il lavoro per dedicarsi alla cura della casa e alla famiglia e per questo aveva lamentato, nel definire l’assegno di divorzio che le spettava, come fosse stato omesso il periodo di convivenza prematrimoniale, andato avanti dal 1996 al 2003, durante il quale era anche nato il figlio della coppia.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Dicembre 2023, 14:42
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