Giro di vite rispetto a chi istiga i giovani a comportamenti che possono indurre a gravi disturbi alimentari, come anoressia e bulimia. In commissione Sanità al Senato inizierà oggi l'esame di un disegno di legge di maggioranza che introduce pene severe, dalle multe fino al carcere. L'obiettivo è un contrasto deciso al fenomeno, che colpisce circa 3 milioni di persone solo in Italia. Al contempo, dopo il criticato taglio nell'ultima legge di Bilancio e mentre cresce la protesta del mondo delle associazioni, il ministero della Salute sta lavorando al reperimento dei fondi per il rifinanziamento del Fondo nazionale per il contrasto ai disturbi dell'alimentazione.
I disturbi alimentari
Il ddl parte da una premessa allarmante legata ai numeri: si calcola che in Italia siano appunto 3.000.000 i soggetti affetti da questi disturbi, circa il 5% della popolazione, di cui il 96,4% donne. E ogni anno i disturbi alimentari provocano la morte di 4.000 giovani, collocandosi come seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali, e dopo la pandemia si è registrato un aumento del 40% dei casi. Per arginare questa emergenza, il ddl punta alla prevenzione ma anche a colpire chi istiga i giovani.
Stretta social
Giro di vite anche sul controllo dei social: il ministro dell'Interno stabilirà i criteri e le modalità per impedire l'accesso ai siti che diffondono tra i minori messaggi suscettibili di istigazione a condotte alimentari inidonee, reindirizzando in forma anonima l'utente automaticamente al portale digitale www.disturbialimentarionline.it.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Gennaio 2024, 08:19
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