Fa risparmiare 280 euro ai clienti, dipendente del supermercato licenziato si suicida dopo dieci giorni. La famiglia fa causa

I familiari hanno chiesto il pagamento dell'indennità risarcitoria dovuta, pari a 24 mensilità dell'ultima retribuzione globale

Fa risparmiare 280 euro ai clienti, dipendente del supermercato licenziato si suicida dopo dieci giorni. La famiglia fa causa

di Redazione web

Un ammanco di 280 euro. Per questo motivo il dipendente di un supermercato è stato licenziato e, dieci giorni dopo, si è tolto la vita. La sua famiglia ora, 7 mesi dopo la tragedia, ha deciso di intraprendere di fare causa all'azienda.

L'uomo, un cinquantacinquenne venditore di Piove di Sacco (Padova), dipendente della Metro fin dal 2001, negli ultimi dieci anni in servizio con la mansione di venditore di zona a Mestre e Venezia, nel giugno 2024 ha ricevuto una contestazione disciplinare. L'azienda lamentava l'inserito errato di un ordine, per 14 clienti, relativo a un prodotto sospeso, e dunque non disponibile, nonché l'omessa applicazione agli stessi clienti delle dovute spese di spedizione, provocando una asserita perdita di 280 euro. Il venditore fu ascoltato a discolpa a metà luglio, e fornì le proprie giustificazioni, che però non furono ritenute accoglibili, con la conseguente decisione di provvedere al licenziamento per giusta causa.

Un situazione che ha spinto il 55enne a togliersi la vita.

I familiari ora hanno presentato ricorso di fronte alla sezione lavoro del Tribunale di Venezia per chiedere l'annullamento di quel licenziamento, a loro avviso immotivato, e la condanna del datore di lavoro, la società Metro Italia spa, al pagamento dell'indennità risarcitoria dovuta, pari a 24 mensilità dell'ultima retribuzione globale. A promuovere la causa, per conto di sorella, fratello e madre della vittima, è l'avvocato Leonello Azzarini di Mestre, Ad occuparsi del caso sarà la giudice Barbara Bortot: la prima udienza è stata fissata per il prossimo 6 giugno.


Ultimo aggiornamento: sabato 22 marzo 2025, 15:37
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