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«La situazione è critica perché il forno crematorio di Bergamo non ce la fa a smaltire l'impressionante richiesta. Siamo a circa mille funerali in un mese contro una media di cento. E non è facile trovare posto nelle altre strutture del Nord», racconta il colonnello. «Mi trovo a dirigere un drammatico traffico di bare, come un vigile che indica la giusta direzione. Questo serve e questo faccio perché ritengo utile aiutare i Comuni della Bergamasca in un momento così difficile».
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«Ora cercherò in Toscana. L'Emilia è piena, ho chiesto a Ferrara, a Bologna, nulla. Stessa cosa in Piemonte, anche se hanno dissequestrato il forno di Biella ma lì ci mettono quelli di Trecate e sono tanti. In Veneto il forno di Vicenza è scoppiato. Ho portato alcune bare due giorni fa a Gemona, in Friuli, ma adesso devo per forza spostarmi verso il Centro Sud», continua il carabiniere.
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«Noi militari, cioè Carabinieri ed Esercito, fino a ieri abbiamo fatto quasi 400 trasferimenti, un conto al quale non si riesce a star dietro.
Il fatto è che molte famiglie ora chiedono la cremazione e il sistema non è pronto ad assorbire numeri così imponenti», spiega Storoni. «Il nostro lavoro è accompagnare con pietas i corpi di questi nostri concittadini come se fossero i nostri cari. È gente che in molti casi conoscevamo».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Marzo 2020, 12:26
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