Anita, gita in barca vietata dal capitano perché sulla carrozzina: «Disabili sì, ma non quelli così»​

Anita Pallaa, malata di Sma, non è stata fatta salire sulla barca perché era in carrozzina, nonostante avesse chiesto in biglietteria se fosse possibile l'accesso per i disabili a bordo

Anita, gita in barca vietata dal capitano perché sulla carrozzina: «Disabili sì, ma non quelli così»

di Redazione web

Non è potuta salire sulla barca per un'escurisione, già pagata, perché la sua malattia la costringe sulla carrozzina. Anita Pallara, presidente di famiglie Sma, l’associazione di genitori di persone con atrofia muscolare spinale, prima di comprare i biglietti a Santa Maria di Leuca, provincia di Lecce, aveva chiesto all'addetta al centro informazioni, se la barca fosse attrezzata ad accogliere una persona in «carrozzina elettrica e pesante, non richiudibile» aveva precisato, racconta La Repubblica.

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Non tutti i disabili

«C’era una rampa, ma poi c’erano i gradini» e per Anita non c'era alcuna possibilità di imbarcarsi, se non con l'aiuto del personale di bordo. A quel punto è intervenuto il capitano dell'imbarcazione, su richiesta di Anita, che in modo molto sgarbato, secondo il racconto della donna, «ha detto che lui i disabili li carica, ma non quelli come me: il trattamento è stato molto brutto».

Parole pesanti come un macigno, tanta l'amarezza di Anita e la delusione di due bambine, figlie degli amici con cui Pallara aveva programmato la gita in barca.

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Gita rovinata

«Era una cosa bella da fare insieme, e ritrovarci a non poterla fare è stato brutto», ha raccontato la donna, che ha chiesto il rimborso dei biglietti, ma il trattamento resta. Sul suo profilo Facebook, la vittima di questo brutto episodio, avvenuto, tra l'altro nella sua terra, la Puglia, ha scritto tutto il suo risentimento:

«Io sono pugliese e vorrei davvero proteggere la mia terra, ma il turismo oltre a valorizzare il territorio deve anche essere fruibile da tutti. Oltre alla mancata gita, la cosa peggiore (e quella che mi ha fatto realmente incazzare) è stata la disinvoltura e spregiudicatezza del linguaggio del personale, quando per giustificarsi ha detto “i disabili si ma non quelli così”. Le parole sono importanti, dal linguaggio parte il pensiero e di conseguenza le azioni.
Non è più tempo di sorvolare».

 
Ultimo aggiornamento: Sabato 26 Agosto 2023, 16:41
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