Esattamente un anno fa, il primo maggio 2022, Alberto Scagni uccideva a coltellate la sorella Alice, madre di un bimbo di un anno e mezzo. L'omicidio di Genova, secondo i genitori di entrambi, Graziano Scagni, 70 anni ed Antonella Zarri, la mamma, poteva essere impedito. L'omicida, infatti, era in preda ad una crisi psicotica, minacciava di morte suo padre e poi al telefono gridava che stava cercando sua sorella.
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Lettera di denuncia
«Abbiamo tentato di trasmettere i suoni agghiaccianti di quella voce alla polizia. Ma era, come oggi, il Primo maggio, la festa dei lavoratori» scrivono in una lettera inviata a Today, i genitori dell'assassino e la vittima. «Abbiamo tentato di denunciare nostro figlio ma siamo stati lasciati soli. Non sono intervenuti e ci hanno rimandato al lunedì successivo. Ma Alberto ed Alice non hanno più avuto un lunedì». Per la procura di Genova, infatti, Alberto Scagni non era infermo di mente, come sostiene la famiglia. «Oggi Alberto è esattamente come il primo maggio scorso.
Indagini proseguono
Dopo la denuncia della famiglia, due poliziotti della centrale operativa della questura e un medico del servizio di salute mentale sono stati indagati: le responsabilità ipotizzate sono omissione d'atti d'ufficio, omessa denuncia e morte come conseguenza di un altro reato. I tre indagati avrebbero sottovalutato la gravità delle condizioni psichiche dell'uomo che stava minacciando i membri della sua famiglia.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Maggio 2023, 19:55
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