La misura è stata adottata dopo che giovedì è andato in scena un tentato assalto a un supermarket. In un punto vendita Lidl alcune persone hanno riempito i carrelli della spesa, cercando di fuggire senza saldare il conto. “Non abbiamo soldi e non vogliamo pagare”.
A Napoli accade la stessa cosa. Un video pubblicato su diversi social immortala la scena. Nessun gesto di rabbia, in questo caso. Solo lo scoraggiamento di un uomo: indossa la mascherina, arriva alla cassa e svuota il carrello. Dentro ci sono pane, passata di pomodoro, olio e biscotti. Quando arriva il momento di pagare allarga le braccia, dice di non avere nulla. Attorno si forma un capannello di persone. Nessuno è arrabbiato. Anzi. Uno di loro dice: “Chiamate la polizia, il signore non ha i soldi per la spesa. Non può mangiare, non ha comprato champagne e vino, ha comprato l’essenziale”.
Questo è ciò che inizia a mancare, il cibo. Non certo dai ripiani dei supermercati ma dalle dispense di molti italiani. Le fasce più deboli, quelle maggiormente esposte dagli effetti collaterali della tempesta sanitaria. Il problema è reale. Nella provincia del capoluogo siciliano – secondo uno studio della Cgil – un lavoratore su tre è in nero. I divieti imposti per fermare i contagi hanno quasi atterrato economicamente tutte quelle persone che sbarcano il lunario vendendo frutta e verdura nei mercati rionali. Perciò a Palermo sono più di mille le famiglie che nelle ultime 48 ore hanno chiesto di accedere all’assistenza alimentare del comune e della Caritas. Ma il dramma siciliano potrebbe espandersi anche nel resto del Paese: chi lavora senza uno straccio di contratto sono quasi 3 milioni e 300mila persone (nel 2018 secondo i dati di Alleanza cooperative italiane). Da un report dell’Istat, sempre dello stesso anno, emerge come in Italia siano 9 milioni gli individui in povertà relativa (chi si trova al di sotto dei guadagni medi degli italiani) e 5 milioni in povertà assoluta (chi non può permettersi una serie di beni essenziali).
L’ennesima esplosione di rabbia va in scena, invece, a Bari. Un video – riportato da diversi quotidiani pugliesi – riprende la scena: “Siamo rimasti senza cibo in casa, siamo senza soldi. Come facciamo a vivere?”. Tre persone gridano di fronte alla filiale di una banca. “Noi siamo senza soldi”, urla l’uomo: “Non abbiamo più soldi, noi come viviamo?”. “Vi prego, venite a casa a vedere: non ho più nulla. Io devo mangiare”, dice la donna che l’accompagna rivolta alla polizia. A un certo punto un passante mette in mano delle banconote a due delle tre persone. “A me sono venti giorni che hanno chiuso il negozio e non so quando potrò riaprire”. I tre inveiscono anche contro gli agenti. I poliziotti capiscono e cercano di tranquillizzarli.
In Italia non si canta più dai balconi.
In molti hanno finito i soldi e vogliono solo mangiare.
Ultimo aggiornamento: Domenica 29 Marzo 2020, 13:34
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