"Non mangiate il pesto, danneggia l'ambiente":
l'allarme di un biologo americano fa discutere
I pinoli che giungono negli Stati Uniti provengono dalle pigne del pino coreano presente in Siberia perché costano meno, ma la raccolta comporta la deforestazione di numerosi boschi. E così ristoratori e amanti della buona tavola rischiano di dover accettare che la ricetta tradizionale venga rivisitata e privata dei pinoli. A questa soluzione si sono opposti i liguri.
Scrive allarmato Slaght: "Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, la maggioranza dei pinoli importati negli Stati Uniti provengono dalla pino coreano, una specie presente soprattutto nella parte meridionale dell’Estremo Oriente russo. La foresta pluviale temperata di questo angolo selvaggio della Russia rappresenta solo l’1 per cento del territorio del paese ma contiene circa un quarto dei vertebrati in via di estinzione. I pinoli sono il cibo preferito da molte specie e rientrano in tutta la catena alimentare che nutre animali che vanno dai gufi alle tigri, che si cibano ovviamente di animali che si nutrono di pinoli".
Dal momento che quelli mercato europeo, Slaght propone invece di sostituire i pinoli con noci, pistacchi, anacardi e persino mandorle.
Roberto Panizza, inventore del Campionato Mondiale del Pesto, replica dalle colonne de 'Il Secolo XIX':
"Rispettiamo pure i pinoli russi. Ma noi li raccogliamo in Italia da 2000 anni e continuiamo a farlo. E’ giusto difendere l’ambiente ma il pesto non c’entra niente. Il pesto senza pinoli non è pesto. E’ un problema culturale".
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Ottobre 2015, 19:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA