La Francia lancia la lotta allo "sharenting", il termine che indica la condivisione sui social di immagini dei familiari, soprattutto dei figli minorenni. Migliaia di influencer o aspiranti tali potrebbero presto ritrovarsi una legge ad hoc, disegnata su iniziativa del presidente Macron. E anche l'Italia sta già pensando di seguire l'esempio.
Sharenting, cosa è
La parola sharenting è un neologismo che nasce dall'unione delle parole «sharing» e «parenting». Sono incluse le foto dei figli minori, che spesso vengono fotografati e messi online già poche ore dopo la nascita. «Si stima che un bambino appaia in media in 1.300 fotografie pubblicate online prima dei 13 anni, sui propri account, su quelli dei genitori o dei famigliari», ha scritto il deputato francese Bruno Studer nella proposta di legge, citando un rapporto del 2018 del Children’s Commissioner for England.
Legge contro lo sharenting, cosa prevede
«I primi due articoli stabiliscono che la protezione della vita privata è uno dei compiti dei genitori, che devono associare il figlio alle scelte che lo riguardano», scrive ancora il deputato nel disegno di legge. Secondo l'Observatoire de la Parentalité & de l’Éducation numérique (OPEN) «il 53% dei genitori francesi ha già condiviso contenuti riguardanti il proprio figlio». Per il 43% di loro, la condivisione di contenuti è avvenuta «fin dalla nascita del bambino» e per il 91% «tra gli 0 e i 5 anni».
L'Italia potrebbe seguire la Francia
In Italia la discussione ha già preso piede da tempo.
«Lo sharenting è un fenomeno, non da ora, all’attenzione del Garante soprattutto per i rischi che comporta sull’identità digitale del minore e, quindi, sulla corretta formazione della sua personalità – dice al Corriere Pasquale Stanzione, Garante per la privacy -. Inoltre, tutte le volte in cui la diffusione delle immagini del minore, non sia da questi condivisa rischia di creare tensioni anche importanti nel rapporto tra genitori e figli. È necessario rendere gli adulti consapevoli dei pregiudizi cui l’esposizione delle foto dei figli in Rete (e quindi tendenzialmente per sempre) può esporli anche in termini di utilizzo delle immagini a fini pedopornografici, ritorsivi o, comunque, impropri da parte di terzi».
«Foto dei figli sui social vietate», in arrivo la legge contro lo #sharenting che fa tremare gli #influencer https://t.co/g13vfWK5ST
— Leggo (@leggoit) March 7, 2023
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Marzo 2023, 13:43
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