Google licenzia 28 dipendenti dopo le proteste anti Israele: «L'azienda fornisce tecnologie e servizi all'esercito di Netanyahu»

Secondo gli organizzatori della protesta anche i dipendenti di Amazon hanno partecipato alle manifestazioni

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di Redazione web

Una protesta che ha avuto un epilogo davvero disastroso. Google ha licenziato 28 lavoratori che nei giorni scorsi avevano organizzato dei picchetti di protesta contro l’azienda per la fornitura di tecnologie al governo israeliano. Non solo: la portavoce dei manifestanti, Jane Chung - come riporta il Washington Post - ha dichiarato martedì in seguito alle proteste sono stati arrestati nove impiegati degli uffici di New York e di Sunnyvale, in California.

Anche Amazon coinvolto?

Le proteste avvenute nelle scorse ore si concentrano su un contratto da 1,2 miliardi di dollari chiamato «Project Nimbus» e firmato nel 2021, che prevede sia da parte di Google sia di Amazon la fornitura di infrastruttura cloud alle forze armate israeliane.

Secondo gli organizzatori, anche i dipendenti di Amazon hanno partecipato alle manifestazioni di martedì.

Già a dicembre alcuni dipendenti Google avevano diffuso e-mail interne, protestato fuori dagli uffici aziendali e organizzato un «die-in» fuori da uno degli edifici del colosso tecnologico a San Francisco bloccando il traffico di una strada. E agli inizi di marzo Google ha licenziato un dipendente che nel corso di una conferenza a New York ha protestato durante il discorso del massimo dirigente della società in Israele. I dipendenti di Google in passato si sono opposti anche ad un contratto della società con il Pentagono che poi è stato sospeso.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Aprile 2024, 18:17
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