In Germania c'è una notizia che sta facendo discutere: 5.553 euro al mese per una coppia ucraina con un figlio. Il centro per l'impiego di Harz ha pagato tale somma per cinque mesi a un distretto di Güntersberge. Il tema è quello dell'accoglienza dei profughi ucraini.
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, infatti, sono giunte in Europa persone che hanno assistito a orrori indicibili, alla ricerca di un Paese amico che possa accoglierli. I popoli europei hanno risposto prontamente all'emergenza, tendendo una mano alle frotte di profughi in difficoltà.
Ma i costi di queste operazioni stanno cominciando a farsi sentire, specialmente a causa della crisi economica ed energetica. Crisi che sta sta mordendo la Germania, ora in recessione. E i cittadini tedeschi, di fronte al costo di 5.553 euro al mese per una coppia ucraina con un figlio, cominciano a mugugnare: si sfogano su vari gruppi Whatsapp, sottolineando i costi elevati, anche se la faccenda nasconde risvolti più complessi, come riporta il quotidiano Bild.
Il centro
Il centro accoglienza in questione non è più in attività: gestito da un operatore privato, accoglieva ben 210 rifugiati. La sede della struttura era l'ex Harz Park di Harzgerode, un'area di ben 10,5 ettari; i gestori erano i fondatori di "Talk & Go GbR", l'albergatore Renè Maksimcev e suo fratello.
L'impianto, inaugurato il 1° agosto 2022 e rimasto in attività per undici mesi, ospitava i rifugiati in baracche che, precedentemente, fungevano da campo estivo per i bambini.
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La vicenda
La somma attribuita alla coppia è emersa da un avviso di indennità emesso dall'amministrazione distrettuale, confermato dal funzionario Thomas Balcerowski.
Il resto della somma, 4.460 euro, è finito delle mani dei gestori degli alloggi, che si giustificano citando le spese sostenute a causa dei costi elevati del riscaldamento all'interno della struttura. Queste le parole di Maksimcev: «Quando ho aperto i prezzi erano alle stelle. Allora facevo il pieno d'olio per due euro al litro.» Gli ulteriori costi erano anche dovuti alla necessità di reperire beni di prima necessità per gli esuli, come spiega l'ex albergatore: «Quando sono arrivati qui, non avevano nulla. Neanche i pannolini.»
Le reazioni
La discussioni verte anche sulla decisione di aver assegnato il terreno dell'ex parco divertimenti agli ex albergatori, giudicati inadatti a gestire un compito così oneroso e colpevoli di aver sperperato del denaro pubblico. Il portavoce distrettuale Michael Randhahn-Schülke ha difeso la scelta, parlando anche della procedura di gara: «Tutte le offerte erano all'incirca allo stesso livello di prezzo. I costi sono serviti a finanziare l'alloggio, compresi i servizi di sicurezza e di sostegno - l'assistenza all'infanzia, ma anche i corsi di lingua.»
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Settembre 2023, 10:10
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