I dipendenti comunali di New York licenziati, perché hanno rifiutato il vaccino anti-Covid saranno reintegrati. Lo ha deciso la Corte Suprema che ha annullato il provvedimento deciso dall'amministrazione della Grande Mela, ordinando che vengano pagati i mesi arretrati in cui i 1.400 lavoratori sono stati messi a casa. In una sentenza motivata in 13 pagine, il giudice ha considerato che la decisione di licenziare i dipendenti No-Vax, piuttosto che metterli in congedo amministrativo, dimostra che non era legata al tentativo di arginare la diffusione del virus.
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No-Vax tutelati
«Il mandato di vaccinazione per i dipendenti comunali non riguardava solo la sicurezza e la salute pubblica - ha affermato il giudice Porzio - se si fosse trattato di sicurezza e salute pubblica, il commissario sanitario avrebbe emesso mandati di vaccinazione in tutta la città per tutti i residenti».
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Il tribunale americano che ha contestato la decisione dell'amministrazione, ha quindi stabilito che l'ex commissario alla salute di New York, David Chokshi non aveva l'autorità per vietare ai dipendenti di lavorare anche se non vaccinati e neanche di licenziarli. Secondo la Corte Suprema di New York, «in una città con un tasso di vaccinazione di quasi l'80%, non dovremmo penalizzare le persone che si sono presentate al lavoro, mettendo a rischio se stesse e le loro famiglie, mentre eravamo bloccati».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Ottobre 2022, 12:10
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