L'Austria è il primo Paese dell'Europa occidentale a tornare in lockdown. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulle restrizioni per i no-vax, l'Austria torna oggi dunque in lockdown, il quarto dall'inizio della pandemia, deciso per cercare di contenere la diffusione del Covid-19 dopo che il numero dei morti è triplicato nelle ultime settimane.
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Le nuove misure resteranno in vigore almeno dieci giorni, ma potrebbero essere anche venti se la situazione dei contagi non migliorerà e se i reparti di terapia intensiva, ora al limite della capacità, non riusciranno a liberare letti. Il governo austriaco ha inoltre deciso che renderà obbligatorie le vaccinazioni contro il Covid-19 a partire dal primo febbraio. Solo circa il 66 per cento degli 8,9 milioni di austriaci è completamente vaccinato, uno dei tassi più bassi dell'Europa occidentale.
In lockdown, le persone potranno uscire di casa solo per recarsi al lavoro, praticare sport all'aperto o per recarsi in negozi per acquistare beni essenziali.
Dal 12 dicembre solo per i no-vax
Il 12 dicembre la vita sociale riprenderà per i vaccinati e guariti, mentre i non vaccinati dovranno restare a casa. Come già avvenuto lo scorso inverno i residenti potranno comunque sciare, perché lo sci è ritenuta un'attività motoria, ma ovviamente solo se vaccinati e guariti e con mascherina Ffp2 sugli impianti di risalita. Restano aperte anche le scuole, ma i genitori potranno tenere i figli a casa se lo desiderano. Anche ieri migliaia di no vax sono scesi in strada in varie città del Paese per manifestare contro i provvedimenti del governo, ma soprattutto contro l'obbligo vaccinale che scatta a febbraio. Almeno gli 'attendisti' ora stanno cambiando idea: nel fine settimana si sono formate code davanti agli hub.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Novembre 2021, 16:35
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