Alex Batty, ecco dove ha vissuto (e cosa ha fatto) il bimbo scomparso per 6 anni: la setta, la fattoria e il ruolo della madre

Ecco dove ha vissuto Alex Batty, il bimbo scomparso per 6 anni: la setta, la fattoria e il ruolo della madre

di Marta Giusti

Alex Batty, il ragazzo scomparso nel 2017 in Spagna e ritrovato nei giorni scorsi in Francia, sarà rimpatriato nel Regno Unito. «Aspettiamo che la nonna venga a prenderlo. Aspettiamo di metterci d'accordo con i britannici per il rimpatrio», spiega, secondo quanto riferisce il quotidiano francese 'La Depeche', il procuratore della Repubblica di Tolosa, Samuel Vuelta-Simon in riferimento al diciasettenne che era scomparso durante una vacanza in Spagna con la madre e il nonno. «È al sicuro. È stato preso in carica dall'assistenza sociale», aggiunge Vuelta-Simon. «Siamo in contatto con la polizia britannica per organizzare il rimpatrio», spiega.  Ma dove è stato tutto questo tempo?

 

La setta spirituale

Secondo quanto riporta il Mail Online Alex Batty è arrivato nella remota Gite de la Bastide, nel Sud Est della Francia, con suo nonno e sua madre nell'autunno del 2021, alla ricerca di un posto dove stare. Il nonno David Batty, che si chiamava Peter, fu assunto come tuttofare in cambio di vitto e alloggio per sé e per suo nipote. La madre di Alex, Melanie Batty, non rimase nella fattoria ma partì per trovare una setta “spirituale” in cui vivere. I proprietari del Gite, Frederic Hambye e Ingrid Beauve, presero il giovane britannico sotto la loro protezione e lo trattarono come un membro della famiglia. Durante l'estate veniva portato in gita alla spiaggia e al fiume. Restava con loro per settimane e mesi di seguito, ma trascorreva anche del tempo con sua madre in qualche “comunità” nei remoti dipartimenti dell’Aude e dell’Ariege dei Pirenei. 

La cucina e il giardinaggio

Al giovane fu concesso “accesso gratuito” al frigorifero e accesso “illimitato” a Internet. Gli piaceva cucinare e dare una mano in giardino. La domenica si incontrava con sua madre in uno dei tanti mercati che si tengono nei villaggi delle valli dei Pirenei. Tuttavia all'inizio di questo mese Alex ha annunciato che sarebbe tornato nel Regno Unito per ottenere i documenti d'identità necessari per iscriversi in una scuola locale per studiare informatica.

Ai suoi ospiti francesi aveva detto che non aveva più la sua carta d'identità. 

Il saluto della coppia francese

In un lungo e accurato comunicato la coppia francese ha spiegato di aver sempre e solo voluto il meglio per il giovane britannico e di averlo trattato come un membro della loro famiglia. Avrebbero appreso della sua vera identità e della sua dolorosa storia di rapimento solo dalle notizie della scorsa settimana. In una nota di addio gli hanno augurato “buona fortuna” per la sua nuova vita con sua nonna Susan Caruana, a Oldham, Manchester. «Volevamo aiutarlo (anche se non avevamo la potestà genitoriale poiché la sua famiglia era nella zona) e lo abbiamo incoraggiato a imparare il francese e studiare. In particolare, lo abbiamo aiutato a trovare una scuola dove potesse essere ammesso senza alcuna istruzione preliminare. Ha mostrato una certa attitudine per i computer», il messaggio.

Il ritrovamento

Il giallo di cronaca aveva suscitato grande scalpore nel Regno Unito. Alex, che è originario di Oldham, presso Manchester, e che ha ormai 17 anni, è ricomparso a Revel, a est di Tolosa, dove è stato identificato ieri da poliziotti locali - malgrado gli anni trascorsi - sulla base anche della somiglianza con il ritratto inserito nel fascicolo distribuito all'Interpol dopo la denuncia dell'epoca. Pare si sia presentato nella stazione di polizia della cittadina accompagnato da un motociclista. Stando alle prime e ancora frammentaria informazioni rimbalzate oltre Manica, ha detto di aver vissuto in Francia negli ultimi due anni e di non essere stato maltrattato: ed in effetti è apparso in buona forma. Secondo la nonna, Susan Caruana, che a suo tempo si era assicurata di fatto la patria potestà su di lui in veste di tutrice riconosciuta dai giudici sullo sfondo di una situazione familiare complessa, Alex sarebbe stato sottratto alla sua tutela dalla stessa madre (sua figlia) e dal nonno: intenzionati allora a farlo crescere in Marocco all'interno di una comunità spirituale, sorta di setta alla quale i due avevano aderito alla ricerca di «uno stile di vita alternativo» e i cui dettami prevedevano che il bambino «non andasse a scuola».


Ultimo aggiornamento: Domenica 17 Dicembre 2023, 15:12
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