Bracconieri uccidono una tigre di Sumatra incinta di due cuccioli: ne restano solo 400 esemplari
di Remo Sabatini
Così è morta l'ennesima Tigre di Sumatra, vittima dì una delle centinaia di migliaia di trappole disseminate dai bracconieri, nelle aree di quello che, una volta, era il suo regno.
Femmina, tragedia nella tragedia, la tigre era in dolce attesa. Di lì a pochi giorni, infatti, sarebbero nati due cuccioli, un maschio e una femmina che, certamente, avrebbero potuto rappresentare un filo di speranza per la sopravvivenza della sua specie.
L'animale, è stato rinvenuto dai ranger in perlustrazione, in una delle splendide foreste dell'area protetta di Rimbang Baling, nella provincia della Sumatra occidentale.
Un territorio splendido, unico al mondo e ancora selvaggio, dove vivono oranghi, rinoceronti, elefanti e tigri che, però, oltre alle foreste, si trovano a condividere l'etichetta di specie a rischio estinzione.
Dopo il ritrovamento, è stata setacciata l'area. Trappole come quelle, infatti, sono un rischio mortale per tutti gli animali. Sopralluoghi, poi, anche nei villaggi della zona, per chiedere aiuto nella ricerca dei bracconieri.
Quello del bracconaggio legato al traffico delle tigri, o di parti di esse, che vengono vendute al mercato nero di diversi paesi asiatici, è un dramma che sembra non avere fine.
Soltanto negli ultimi 15 anni, infatti, più di 130 tigri di Sumatra sono rimaste vittima delle trappole fabbricate con lacci di acciaio (dati HarimauKita).
Un numero drammatico e non sostenibile che sta significando la scomparsa della sottospecie, in Sumatra, e della tigre in tutti i Paesi dove ancora sopravvive in natura.
Ennesima sconfitta di una battaglia, mai veramente combattuta.
Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Ottobre 2018, 19:09
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