Lucia Lavia è Madame Bovary, appuntamento al Franco Parenti

Lucia Lavia è Madame Bovary, appuntamento al Franco Parenti

di Olga Battaglia
«Madame Bovary c'est moi», diceva Flaubert a proposito della sua più nota eroina letteraria. Personaggio complesso, seducente e irritante nella sua parabola di moglie insoddisfatta che sogna una vita diversa andando a schiantarsi contro il provincialismo dei suoi desideri. Prova a domarla, facendola sua, la giovane Lucia Lavia, figlia d'arte, 25 anni e una carriera folgorante, iniziata con il padre Gabriele, che l'ha diretta nel Malato immaginario di Molière, nei Sei personaggi in cerca d'autore di Pirandello e in Vita di Galileo di Brecht, e proseguita con maestri come Luca Ronconi e Federico Tiezzi. 

Questa volta con lei c'è un regista quarantenne, Andrea Baracco che, con la complicità della drammaturga Letizia Russo, ha fatto uscire Emma Bovary dalla forma romanzo per portarla in teatro, da mercoledì al Franco Parenti. Una bella sfida per Lucia: calandosi in questo ruolo si confronta inevitabilmente con la madre Monica Guerritore, che ne è stata interprete negli anni 90 in uno spettacolo firmato da Giancarlo Sepe. Ma niente paura, la ragazza è più che determinata a ritagliarsi un suo spazio sulle scena. Dal padre ha imparato il rigore di un mestiere che è prima di tutto sacrifico, disciplina, precisione. 

«L'attore deve sparire dentro il personaggio, stare al suo servizio». Così ha fatto lei con Madame Bovary, mettendosi a disposizione di questa irrequieta protagonista lanciata a perdifiato verso l'autodistruzione. 
Quanto al peso del suo cognome ingombrante, ormai ci ha fatto l'abitudine. «Ne sono fiera, ma non mi ha reso la vita più facile. Essere figli d'arte non semplifica le cose, le rende più complicate». 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Gennaio 2017, 09:26
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