Fabrizio Moro, oggi il live al Palalottomatica.
La replica al concertone del 1° maggio
di Tiziana Boldrini
Emozionato?
«Il Palalotto è un punto d'arrivo, molto più della curva Sud. Da ragazzino ho avuto modo di entrarci dopo un concerto di Vasco Rossi, c'era un'atmosfera speciale che mi sono sempre portato addosso. È una meta che dà molto coraggio».
Sarà anche sul palco del Primo Maggio
«Quello invece mi fa un po' paura, spero di fare bella figura. Chiederò ai fan di venire a sostenermi. Anche questa è una prima volta, due grandi eventi che richiedono preparazione psicologica».
Musica che trionfa
«È l'unica valvola di sfogo, per artisti e pubblico. Per me significa poter esprimere tutta la positività e negatività».
La scaletta?
«Ho tirato fuori il meglio di me e riarrangiato alcune canzoni, per il piacere mio, dei musicisti e dei fan. Poi ci saranno ospiti, ma è una sorpresa».
Scenografia?
«Ogni brano sarà accompagnato da videoclip a tema, proiettati su un ledwall gigantesco. Grande attenzione anche all'acustica, sono un perfezionista».
Nuovo album?
«Credo uscirà a gennaio del prossimo anno, ora scalpito per suonare live».
Le sue paure?
Tante superate ma ce ne sono ancora, solo così puoi misurarti con te stesso e metterti in discussione».
Da autore, non è geloso delle sue parole?
«No, però ho l'ansia. Ho sempre scritto per me, le collaborazioni sono venute dopo, anche l'ultima con Valerio Scanu, che a Sanremo ha portato Finalmente piove. Ero scettico, poi mi ha stupito».
Anche ad Amici ha donato qualcosa
«Per uno che odiava la tivù, è stata un'esperienza stupenda. Uno scambio costruttivo, i ragazzi mi hanno aiutato ad avere meno paura degli altri».
La paternità?
«Mi ha cambiato totalmente, ho chiuso un cerchio con la vita. Ora, a volte, io e mio padre ci sorridiamo».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Aprile 2016, 10:29
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