Renzi per i 10 anni del Pd: «Senza di noi la sinistra è irrilevante». Veltroni: «Nato per unire»

Renzi per i 10 anni del Pd: «Senza di noi la sinistra è irrilevante» Veltroni: «Nato per unire, non deve aver paura della parola sinistra»
Con l'inno dell'Ulivo, La Canzone Popolare di Fossati, ha preso il via stamani a Roma al teatro all'Eliseo la festa per i 10 anni del Pd. Pesa in sala l'assenza di Romano Prodi e di big storici come Arturo Parisi e Francesco Rutelli ma nelle prime file siede Franco Marini, omaggiato come un padre nobile.

«Il Pd non appartiene a chi è sul palco oggi», ha detto il segretario Matteo Renzi, sostenendo che «il Pd appartiene al popolo che lo ha creato e chi se ne va sta tradendo se stesso». «Se non ci fosse stato il Pd, la sinistra italiana oggi sarebbe irrilevante, come in Spagna, in Germania, in Francia, in Inghilterra», ha aggiunto. «Abbiamo un nemico è l'autoreferenzialità, il parlarsi addosso, le nostre divisioni».

«Il nostro avversario è il centro-destra. Se passa come spero il Rosatellum abbiamo di fronte a noi un corpo a corpo in tutti i collegi con un centrodestra populista, che ci ha lasciato con lo spread e la più grande crisi economica del dopoguerra. O noi saremo nelle condizioni di capire che questa è la sfida o rischieremo di perdere non noi come Pd ma l'Italia», ha insistito il segretario.

«Il Pd nacque con 10 anni di ritardo doveva essere il consolidamento dell'Ulivo, il governo Prodi del '96 fu il migliore della storia repubblica in primo luogo per l'autorevolezza di chi lo presiedeva: Romano Prodi. Ma l'esperienza finì uccisa da due mali storici della sinistra, il massimalismo e le divisioni», ha esordito Walter Veltroni, primo segretario del Pd. «Perché non c'è?», grida qualcuno dalla platea tra gli applausi per il fondatore dell'Ulivo.

«Il Pd è nato per portare una nuova novella al Paese: finalmente ci si unisce e non ci si tirano i piatti alla prima occasione», ha proseguito. «Non abbiamo paura della parola sinistra, è un'idea del mondo e della giustizia, cambiata nel tempo come è dovere farlo, la sinistra ci ha messo troppo a capire che libertà e giustizia non sono separate. Sinistra è libertà, per me sinistra era quel ragazzo cinese con le buste della spesa e non il carro armato», ha detto ancora l'ex segretario.

«Spero che il Pd faccia le alleanze ma non più alleanze spurie come in passato legate solo dall'antiberlusconismo ma alleanze coese su un programma», ha sottolineato ancora Veltroni. «La vera rivoluzione politica della nascita del Pd era la vocazione maggioritaria, che non era lo splendido isolamento ma la convinzione che esistesse la possibilità di superare i demoni della sinistra e la convinzione di essere solo minoranza del paese. Il Pd nacque portando la buona novella unendo e non dividendo a sinistra».

«Vorrei che la legislatura si concludesse con l'approvazione dello ius soli. Paolo e Matteo fate ciò che è necessario», è stato poi l'appello che Veltroni ha rivolto al premier Paolo Gentiloni e al segretario del Pd.

«Teniamocelo stretto questo Pd perché non so come sarebbe sopravissuta una sinistra di governo e una sinistra in generale se non avesse assunto la forma del Pd. Il Pd c'è, lotta insieme a noi si potrebbe dire», ha detto Gentiloni nel suo intervento all'Eliseo. Dobbiamo essere grati ai diversi segretari, da Veltroni a Franceschini da Bersani a Epifani. Non sono stati anni facili, conosco le lacerazioni» ma bisogna guardare avanti, ha concluso.


 
Ultimo aggiornamento: Sabato 14 Ottobre 2017, 13:11
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