Europee, il fattore delle preferenze che toglie potere ai leader

Il fattore delle preferenze che toglie potere ai leader

di Giovanni Diamanti

Le elezioni europee sono da sempre un voto interessante per capire il termometro dell'opinione pubblica del Paese. Una sorta di voto di metà mandato, con la caratteristica di non svolgersi precisamente alla metà della legislatura, ma in una finestra temporale più sbilanciata verso la prima parte della legislatura stessa. Ciò ha spesso premiato elettoralmente i partiti al governo, non ancora calati pesantemente dopo la fase di "luna di miele" con l'elettorato: successe così con il Popolo della Libertà nel 2009, con il boom del Pd di Renzi nel 2014, con il trionfo della Lega a trazione nazional-populista guidata da Salvini nel 2019.

Ci sono però alcuni elementi che portano le elezioni europee a differire dal voto politico: in primis, un'affluenza storicamente più bassa, a dimostrazione che le tematiche europee non scaldano quanto quelle nazionali, e vengono viste più "lontane"; in secondo luogo, la presenza del voto di preferenza, e di conseguenza del voto organizzato, seppur bilanciato dalla presenza di macro-circoscrizioni elettorali, comprendenti diverse regioni.

LE POSSIBILI VARIABILI

L'abbiamo osservato qualche settimana fa, in occasione delle elezioni regionali in Basilicata: le preferenze, soprattutto in casi di affluenza molto bassa, possono trainare una lista in modo decisivo. Certo, una circoscrizione comprendente quattro, cinque, sei regioni ha caratteristiche evidentemente diverse rispetto alla provincia di Potenza, ma è evidente che, con un'affluenza verosimilmente destinata a calare ancora, una lista forte, con candidati radicati nei territori, potrà portare un valore aggiunto rispetto a quanto registrato dai sondaggi, strumenti più orientati a misurare il voto d'opinione. Dall'altro lato, circoscrizioni così vaste impediscono al candidato di far leva sul solo voto organizzato. In alcuni casi, infatti, la soglia per avvicinarsi all'elezione è ben superiore alle 50 mila preferenze: un dato difficilmente raggiungibile con le sole reti di relazione personali.
Queste dimensioni impongono al candidato investimenti comunicativi non irrilevanti, sia sul fronte digitale, più economico, sia sul fronte televisivo, tuttora di gran lunga il primo mezzo di informazione per gli italiani. Ma senza il lavoro territoriale, senza un'organizzazione capillare e una base di consenso legata al radicamento del candidato sul proprio territorio, la tv e i social media sono spesso un inutile orpello.
Non tutti amano il voto di preferenza, che per molti analisti può agevolare derive clientelari, in alcuni casi addirittura il voto di scambio, ma è indubbio che dia all'elettore una maggiore possibilità di scelta: non più tra liste diverse, ma anche all'interno della stessa lista. In una fase storica caratterizzata da una evidente frattura tra elettori ed eletti, tra l'opinione pubblica e i partiti, questo potere che viene conferito all'elettore ha una valenza ancora maggiore.
Il vantaggio portato dalle preferenze, infatti, è doppio: da un lato rafforzano il potere dell'elettore, dall'altro, simbolicamente, lo tolgono ai vertici dei partiti.
Dunque, a un mese dal voto, le macchine elettorali dei candidati stanno partendo. In molti casi, soprattutto per quanto riguarda i parlamentari uscenti, non si sono mai realmente fermate: molti parlamentari europei, proprio per la consapevolezza di doversi confrontare nuovamente, dopo cinque anni, con il voto di preferenza, hanno applicato la famosa "campagna permanente" teorizzata da Sidney Blumenthal ormai oltre quarant'anni fa.
In ogni caso, pur assomigliando a delle elezioni di midterm, sarà comunque una campagna diversa da quella delle Politiche: in quel caso, con le liste bloccate, gli unici attori attivi erano stati i leader di partito. In questo caso, ai leader di partito, va aggiunta la mobilitazione massiva di tutti i candidati. Sul territorio, sulle televisioni, sui social media. Un'altra conseguenza del voto di preferenza.
Giovanni Diamanti
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Maggio 2024, 08:50
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