Flaminio, Pancalli assicura: "Pronti
a rilanciarlo con le Olimpiadi 2024"

Flaminio, Pancalli assicura: "Pronti ​a rilanciarlo con le Olimpiadi 2024"

di Piergiorgio Bruni
Incrostazioni di muffa, gradini rotti ed erbacce alte oltre due metri. Lo storico stadio Flaminio, così come molti lo ricordano, non esiste più. Abbandonato alle intemperie e umiliato dal passare delle stagioni.





Ora, però, in attesa che venga indetto un bando europeo per l'assegnazione (entro ottobre, massimo novembre), l'impianto verrà inserito nel dossier olimpico. «La struttura – spiega Luca Pancalli, vicepresidente del Comitato promotore di Roma 2024 – sarà parte integrante del progetto. Ovviamente, così come per tutte le opere specifiche, serve un progetto commerciale che gli dia una sostenibilità economico-gestionale anche dopo gli eventuali Giochi. Il solo aprirlo e accendere la luce, costa 800 mila euro l'anno...».



Una notizia che riaccende una flebile luce di speranza e allarga il discorso anche a tutto il quadrante cittadino attorno allo stadio. «Gli interventi da fare – conclude Pancalli, ex assessore allo sport della Giunta Marino – saranno pensati salvaguardandone la composizione architettonica così come realizzata dai Nervi (Antonio e Pier Luigi, ndr) e riqualificando un'area urbana da troppo tempo in situazione di degrado».



Il Flaminio, infatti, qualora il Comitato Olimpico Internazionale, nel settembre del 2017, a Lima, dovesse decidere di riportare nella Capitale italiana la kermesse a cinque cerchi, sarebbe il luogo ideale dove svolgere, ad esempio, le gare di hockey su prato. O, magari, il rugby a 7, disciplina che entrerà a far parte dei Giochi da Rio 2016. La capienza, infatti, si aggira intorno ai 25mila posti e rappresenterebbe la soluzione ideale per ospitare questi sport.
Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Ottobre 2015, 09:16
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