Libertà di stampa, l'Italia migliora ma Rsf attacca anche Beppe Grillo

Libertà di stampa, l'Italia migliora ma Rsf attacca anche Beppe Grillo

di Valeria Arnaldi
Un salto in avanti dal settantasettesimo al cinquantaduesimo posto: l'Italia guadagna venticinque posizioni in materia di libertà di stampa nella classifica mondiale annuale di Reporters sans Frontieres. Più libera dunque, la stampa deve comunque fare i conti con «intimidazioni verbali o fisiche, provocazioni e minacce», alle quali vanno aggiunte «pressioni di gruppi mafiosi e organizzazioni criminali».

Tra le criticità, l'organizzazione che ha base in Francia, indica pure l'effetto di «responsabili politici come Beppe Grillo che non esitano a comunicare pubblicamente l'identità dei giornalisti che danno loro fastidio». Ironica, la replica di Grillo sul suo blog: «Oggi ho scoperto di essere io la causa del problema di libertà di stampa in Italia».

A determinare il miglioramento della situazione italiana, secondo il Rapporto annuale dell'organizzazione, sarebbe stata, in particolare, «l'assoluzione di diversi giornalisti, tra cui i due che sono stati processati nel caso Vatileaks».

Reporter sans Frontieres classifica ventuno Paesi nel mondo come neri, ossia con una situazione molto grave per la libertà di stampa. Ultima assoluta la Corea del Nord. Male anche Messico e Turchia.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Aprile 2017, 08:06
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