Conto corrente cointestato: come funziona, costi e vantaggi

Conto corrente cointestato: come funziona, costi e vantaggi
Conto corrente cointestato, come funziona? Si tratta di uno strumento bancario che, riferisce il sito 'Facile.it', consente ai titolari (i correntisti) di raccogliere i risparmi destinati a fronteggiare le spese correnti, nonché di riscuotere incassi ed effettuare pagamenti utilizzando tutti gli strumenti che evitano l'uso di denaro contante.

A differenza del conto corrente tradizionale però, quello cointestato può avere due o più titolari. Vediamo, nel dettaglio, la procedura per aprire un conto corrente cointestato e tutti gli elementi che lo caratterizzano.


LE CARATTERISTICHE

La cointestazione permette a tutti gli intestatari del conto di accedere al denaro depositato e di disporne la movimentazione. È dunque uno strumento utile per le coppie o le famiglie che vogliano rendere disponibili i servizi bancari a tutti i componenti del nucleo familiare, con il vantaggio di pagare alla banca le spese di apertura e di gestione di un conto soltanto. Un'opzione di questo tipo non prevede inoltre alcun costo aggiuntivo rispetto alle normali spese associate al prodotto.

L'APERTURA

La cointestazione può essere effettuata nel momento in cui si apre un nuovo conto, tramite il deposito della firma originale da parte di ciascun intestatario; in alternativa, si può cointestare un conto corrente già esistente tramite il deposito della firma del nuovo cointestatario. È importante sottolineare che esistono due diverse tipologie di cointestazione del conto:

1) I conti a firma congiunta (doppia firma) richiedono la firma - e quindi la presenza - di tutti i titolari per poter effettuare operazioni di prelievo, emissione di assegni, disposizione di bonifici e altri servizi, secondo le procedure che sono stabilite a questo riguardo in ogni contratto.

2) I conti a firma disgiunta consentono invece a ogni cointestatario di disporre liberamente e separatamente del conto, utilizzandolo per movimentare denaro, emettere assegni o disporre bonifici senza bisogno di alcuna autorizzazione da parte degli altri titolari del prodotto.

È possibile passare da una firma congiunta a una disgiunta e viceversa in qualunque momento, dandone comunicazione alla banca.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Aprile 2017, 10:21
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