Obama boccia Trump: "Non può fare
il presidente". L'Europa: "È come la Le Pen"

Bufera su Trump, Obama: "Non può fare il presidente"
Bufera su Donald Trump.
Con la sua proposta choc di vietare l'ingresso negli Usa ai musulmani, il miliardario candidato repubblicano alla presidenza, ha suscitato durissime reazioni dentro gli Usa - la Casa Bianca ritiene che si sia «squalificato» come futuro presidente - e fuori i confini nazionali.


Lui però non fa marcia indietro. Anzi rilancia: chiede di 'spegnere' Internet e i sociali media perchè «alimentano l'estremismo». Reazioni sdegnate arrivano dall'Europa, dove il «re» del mattone newyorkese viene esplicitamente paragonato a Marine Le Pen. Due leader come il premier francese, Manuel Valls, e quello britannico, David Cameron hanno stigmatizzato le sue dichiarazioni. Il primo ha twittato: «Trump, come altri, alimenta l'odio: il nostro UNICO nemico è l'islamismo radicale».


Chiaro il riferimento alle posizioni dell'estrema destra francese rappresentata dal Front National. Anche il portavoce del governo di Londra ha attaccato l'intervento di Trump: «Inutile e semplicemente dannoso». Mentre il sindaco di Londra Boris Johnson ha reagito con irritazione alle critiche rivolte dal magnate alla capitale londinese e alla sua polizia. La paura che anche in vista delle presidenziali americane del 2016 ci possa essere un «effetto Le Pen» comincia a serpeggiare non solo negli Usa ma anche nel Vecchio Continente. Fino ad adesso Trump aveva sorpreso, stupito, indignato anche guadagnandosi di diritto l'appellativo «controverso» fin dalla discesa in campo. Ma con la proposta di chiudere le porte degli Stati Uniti ai musulmani, tutti i musulmani, ora infiamma il dibattito e rischia un punto di non ritorno. La condanna e' unanime, con un coro di dissenso che si leva con forza a partire dalla sua stessa parte politica. I suoi rivali repubblicani ripetono uno ad uno che «non sono questi i valori dell'America», che le sue proposte sono «anticostituzionali».

L'ex vicepresidente Dick Cheney torna a farsi sentire ricordando che «la liberta' religiosa e' una parte importante della nostra storia». Ma la voce piu' autorevole di tutte che scuote il Grand Old Party, è lo speaker della camera Paul Ryan, la massima carica istituzionale al Congresso dominato dai repubblicani, che sottolinea: «Questo non è conservatorismo. Questa proposta non rappresenta i valori del nostro partito e i valori di questo Paese». La comunita' musulmana in America, la stessa con cui parlando alla nazione dopo la strage di San Bernardino il presidente Barack Obama ha invocato unita' nella lotta al terrorismo, addita Trump come guida di un linciaggio e avverte: «Fa il gioco dell'Isis». Per la Casa Bianca le parole di Trump sono «pericolose e irresponsabili». Ciò che ha detto sui musulmani «lo squalifica come possibile presidente», ha rincarato oggi il portavoce Josh Earnest.

Mentre i rivali democratici non perdono tempo proponendosi come alternativa all'«odio» di Trump. Sono poi i media a mettere nero su bianco l'allarme, analizzando il 'pericolo Trump', ognuno a suo modo: dal tabloid Philadelphia Daily News che paragona Donald Trump ad Hitler (ma lui replica «non mi dà fastidio»), pubblicando in prima pagina una grande foto del candidato ritratto con la mano alzata in un'immagine che evoca il saluto nazista e il titolo «The New Furor», al New York Times che lo definisce «un bigotto senza esperienza in politica estera». Fino al New Yorker che titola un editoriale 'Donald Trump è il nuovo Le Pen'.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Dicembre 2015, 07:52
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