Le divine del grande schermo e l’eleganza, un connubio perfetto raccontato dall’esposizione “Fotogrammi di moda italiana: dagli anni ´50, l’Italia che veste il cinema internazionale”, curata da Stefano Dominella, presidente onorario della maison Gattinoni. Organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, e allestita nei suoi saloni sotto l’egida dell’Ambasciata d’Italia in Spagna, la retrospettiva esalta il rapporto tra la settima arte e il mondo del fashion che, già a partire dal Secondo dopoguerra, instaurò un legame indissolubile con le regine dei set.
Lo stile "made in Italy" conquista le star di Hollywood
Lo stile Impero di Audrey Hepburn in “Guerra e pace” del regista King Vidor, l’abito a sirena di Anita Ekberg nella famosa scena de “La dolce vita”, girata da Federico Fellini sullo sfondo della Fontana di Trevi, i drappeggi che avvolgono Lana Turner lanciando quel fascino "new-romantic" invidiato all’estero. Immancabili le petites robes noires indossate da Anna Magnani: l’attrice, Premio Oscar per il film “La rosa tatuata”, era profondamente affezionata a madame Fernanda Gattinoni, fondatrice dell’atelier capitolino di via Toscana, e quando doveva ritirare con urgenza i suoi vestiti era solita urlarne il nome direttamente dalla strada senza bussare alla porta. E, ancora, l’indimenticata “Bersagliera” Gina Lollobrigida, Fanny Ardant, Charlotte Rampling, la pioniera delle “maggiorate” Silvana Pampanini, il soprano Maria Callas, oggi interpretata nell’opera filmica di Pablo Larrain da Angelina Jolie, la diva dagli occhi viola Liz Taylor, Claudia Cardinale, Penélope Cruz e Sophia Loren, fasciata dall’iconica mise total rouge in “Pane, amore e...” del 1955 per la regia di Dino Risi.
Il legame indissolubile tra moda e cinematografia
Anche grazie al Piano Marshall, proprio in quel periodo Cinecittà riaprì i suoi studi alle major e la MGM (Metro Goldwin Mayer) approdò nella Capitale per girare il kolossal “Quo Vadis?”, trasformandola nella fabbrica dei sogni della “Hollywood sul Tevere”.
Creazioni sartoriali e foto d'antan ricordano un'epoca
Una fiaba narrata attraverso 38 capi griffati: si possono ammirare, fra gli altri, l’estro e l’artigianalità di Irene Galitzine, Laura Biagiotti, Guillermo Mariotto, Renato Balestra, Emilio Schuberth, Alessandro Dell’Acqua, Peruzzi e Annamode Costumes. L’allestimento site-specific, a cura di Francesco Florio, propone nella promenade immagini cult e fotografie in bianco e nero che esaltano il valore intrinseco e senza tempo del bello e ben fatto, ricordando un’epoca. «Un’immensa soddisfazione accogliere questa mostra nei nostri bellissimi spazi. Tra meno di un mese, daremo il via alla 16esima edizione del Festival del Cinema Italiano di Madrid: non avrei potuto immaginare una cornice migliore per una delle nostre manifestazioni di punta. Abiti straordinari e leggendari che non si potranno toccare, ma il visitatore avrà il privilegio di poterli vedere davvero da vicino continuando a sognare», sottolinea Marialuisa Pappalardo, direttrice dell’Istituto. Nel percorso espositivo, inoltre, lo sguardo attento sulla contemporaneità svela cappe imponenti e look più attuali, provenienti da archivi storici e firmati da noti brand, portati al successo da attrici del calibro di Sabrina Ferilli e Monica Bellucci.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Ottobre 2023, 13:17
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