La Procura di Roma sta indagando sul caso di Michela Andretta, 28enne di Acilia morta dopo un intervento per la rimozione di un'angioma all'orecchio sinistro alla clinica Fabia Mater di Roma. La ragazza è deceduta per un arresto cardiaco. Sono tre adesso gli iscritti sul registro degli indagati: l’anestesista Trembiskaya Ksenia, il chirurgo Francesco Stillo e il medico Gianpietro Bianchini. L’accusa per i tre medici è quella di omicidio colposo e colpa medica professionale. Oggi, 7 maggio, si svolgerà l'autopsia. «Da lì arriveranno i primi privvisori risultati sulle cause del decesso - ha sottolineato l'avvocato Marina Colella -. I genitori e il fidanzato sono sotto choc e vogliono sapere come sia possibile che un'operazione di routine possa essere finita così. Michela non aveva patologie pregresse. Era una giovane con un quadro clinico normale».
L'indagine
Una volta concluso l'esame autoptico i consulenti avranno a disposizione 60 giorni di tempo per analizzare passo dopo passo tutto il percorso medico e trarre conclusioni.
Dalle poche informazioni che arrivano dai familiari di Michela Andretta, l'operazione non avrebbe destato nessun tipo di preoccupazione. Eppure le condizioni della 28enne sono precipitate in pochi minuti. Da qui il dubbio: «Sono stati svolti esami specifici per accettarsi se Michela soffrisse di qualche patologia?». A presentare la denuncia presso la caserma dei carabinieri di Centocelle è stato il fidanzato di Michela, Andrea Carboni, allenatore di calcio giovanile.
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Maggio 2024, 13:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA