A 32 anni, Francesco Basso, è mancato per un tumore contro cui lottava ormai da anni, e da quasi diciannove ha dovuto convivere con la mancanza dell’adorata mamma Ornella, morta a soli 43 anni, anche lei a causa di questa grave malattia che l’aveva colpita al fegato. Il dramma a San Donà di Piave (Venezia). «Ora andrò a trovare la mamma». Sono parole che toccano cuore e anima. Sono quelle che Francesco ha detto a papà Luciano pochi giorni prima di spirare.
Malore improvviso per un bidello di 36 anni: è morto davanti ai colleghi alla scuola materna
Il lutto
«Francesco ne risentì molto - ricorda Luciano - anche perchè figlio unico. E qualche giorno fa mi disse che voleva andare a trovare la mamma». Ormai stremato dalle tante battaglie, le cure, la chemio, in una vita diventata come le montagne russe, tra momenti di miglioramenti che parevano aprire delle speranze e precipizi da cui ricominciare a risalire. E, nelle sue ultime ore, quel pensiero per la mamma e una richiesta fatta al papà. «Mi disse che avrebbe voluto ritornare a casa, per morire nel suo letto. Ma quando sono ritornato in ospedale, purtroppo Francesco non c’era più: era spirato nella notte.
Il lungo calvario
Francesco lascia la zia Gabriella («Praticamente una seconda mamma per lui»), così come molto vicino gli è stato il cugino Matteo. I funerali saranno celebrati domani, sabato, alle 15 nella chiesa “Santa Maria Assunta” di Mussetta; il rosario oggi, alle 20.30, nella chiesa dell’oratorio Don Bosco. Una vita di sacrifici, dunque, quella di papà Luciano e della famiglia, per 25 anni trascorsa tra un ospedale e l’altro, prima per la moglie e poi per la tragica sorte toccata anche al figlio. É il 2010 quando iniziano le problematiche per Francesco. Le prime analisi, gli accertamenti, le cure. Poi, nel 2012, il male si manifesta in modo più chiaro. E lì inizia il percorso più difficile tra chemioterapia e vari trattamenti. «Il decorso sembrava procedere al meglio fino allo scorso anno, quando mio figlio si è dovuto fare sei mesi in ospedale a causa di una grave forma di polmonite. A dicembre torna a casa e fino a giugno tutto sembrava procedere bene. Ma a luglio la situazione è precipitata, con i linfonodi al fegato». Finchè le cose peggiorano ed una settimana fa il ricovero a Padova, dove poi spira.
Papà Luciano lavora come responsabile di magazzino per la Fiel Spa, azienda di Ceggia che si occupa di impianti elettrici, termoidraulici e di climatizzazione. «Ditta che ringrazio perché mi stanno dando sostegno in tante cose». Per qualche tempo vi aveva lavorato anche il figlio. Poi, non potendo più causa la malattia, si dedicava a qualche lavoretto, mettendo a frutto la sua passione per l’informatica. Francesco, cui piaceva la pesca e il canto, viene ricordato come un ragazzo buono e riservato
Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Ottobre 2023, 16:07
© RIPRODUZIONE RISERVATA