Pronto soccorso, 18milioni di accessi
ma solo il 12,5% portano al ricovero

Il report: evitabile una visita su 5. Per 3,4 milioni ospedali lontani più di 30 minuti

Pronto soccorso, 18milioni di accessi ma solo il 12,5% portano al ricovero

di Lorena Loiacono

Non c’è pace al pronto soccorso, dove arrivano pazienti di continuo anche quelli che dovrebbero invece chiedere aiuto altrove. Più di un accesso su 5 può essere evitato. Accade soprattutto nel fine settimana ma anche nei giorni feriali, quando il medico di famiglia non è disponibile. Ma così il sistema di emergenza finisce in ginocchio.

I dati riportati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, parlano chiaro: solo nel 2023 sono stato registrati 18,27 milioni di accessi negli ospedali sede di pronto soccorso e di dipartimento di emergenza urgenza e accettazione di primo e secondo livello. Si tratta del 6% in più rispetto all’anno precedente. A far alzare l’allerta è l’enorme presenza di codici bianchi e verdi, vale a dire quelli meno gravi in assoluto: sono il 68% del totale. Tra questi c’ una grande fetta, ben 4 milioni di pazienti, che non sarebbe dovuta andare al pronto soccorso: si tratta di accessi impropri quindi senza traumi, e giunti in modo autonomo o inviati dal medico di famiglia, con dimissione al domicilio o a strutture ambulatoriali. Insomma, non restano in ospedale. I ricoveri tra coloro che corrono in pronto soccorso sono infatti al stretta minoranza: solo il 12% ha bisogno delle cure in un reparto, tra questi ci sono solo il 2% tra i codici bianchi e il 5% tra i codici verdi.

Ma la presenza dei codici bianchi e verdi rallenta i lavori dei medici, visto che l’attesa media tra l’arrivo in pronto soccorso e le dimissioni o il ricovero è in media di 416 minuti: il tempo maggiore si registra in Sicilia con 540 minuti di permanenza. Mentre l’attesa per i codici bianchi è di 164 minuti e di 229 minuti per i codici verdi.

Per evitare questa sovrapposizione tra casi gravi e casi impropri, ci sarebbe bisogno di una rete di strutture di primo soccorso sul territorio, anche perché per molti italiani il pronto soccorso più vicino dista oltre 30 minuti da casa: il 5,8% della popolazione infatti non è in grado di raggiungere le strutture di pronto soccorso entro mezz’ora. Si tratta di 3,4 milioni di persone: «Una quota che - spiega l’Agenas - potrebbe essere decisamente ridotta attraverso la presa in carico dei pazienti all'interno delle nuove strutture previste dal Pnrr».

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Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Aprile 2024, 06:00
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