«Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà prima di perdere anche la vita. Come può accadere tutto questo? Come è potuto accadere a Giulia? Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell'informazione». Così Gino Cecchettin, il padre di Giulia, nel suo messaggio letto al termine del funerale della ragazza nella Basilica di Padova.
«Mi rivolgo agli uomini»
«Mi rivolgo per primo agli uomini - ha detto ancora - perché noi per primi dovremmo dimostrare di essere agenti di cambiamento contro la violenza di genere.
«Insegniamo ai nostri figli»
«A chi è genitore come me, parlo con il cuore: insegniamo ai nostri figli il valore del sacrificio e dell'impegno e aiutiamoli anche ad accettare le sconfitte. Creiamo nelle nostre famiglie quel clima che favorisce un dialogo sereno perché diventi possibile educare i nostri figli al rispetto della sacralità di ogni persona, ad una sessualità libera da ogni possesso e all'amore vero che cerca solo il bene dell'altro, ha concluso Gino Cecchettin.
Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Dicembre 2023, 18:30
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